Pelagie, relitti della mitica Atlantide?
Diodoro Siculo, vissuto tra il 90 e il 20 a.C., era uno storico greco che scrisse una quarantina di libri di storia universale. Uno dì questi, il Libro III, è dedicato alle amazzoni libiche per dimostrare che, oltre alle tradizionali amazzoni dell’Asia Minore (Mar Nero), in tempi più antichi vissero in Libia altre razze di donne guerriere, molto coraggiose e amanti della guerra.
Dopo aver soggiogato le tribú libiche vicine, fondarono la città di Chersoneso (sic) sulle rive del lago Tritonis, era corrispondenti rispettivamente alla odierna città-oasi Kebili e al Chott (lago) el Jerid a circa 90 km nell’interno del golfo di Gabes in Tunisia. Da Chersoneso avevano invaso tutto il resto del mondo abitato scontrandosi con gli atlantidi di cui uccisero tutti gli uomini e fecero schiavi le donne e i fanciulli. La regina delle amazzoni libiche si chiamava Mirina. Il lago Tritonis scomparve invaso dalle acque marine a causa dì un terremoto che aveva distrutto le sponde prossime al mare. Mirina passò in Egitto, fece guerra agli arabi conquistò la Siria, la regione del Tauro e le isole dell’Egeo. Morì combattendo contro i Traci che, in seguito, sconfissero le amazzoni libiche e le ricacciarono da dove erano venute.
Ipotesi di collocazione della mitica Atlantide.
Dal racconto di Diodoro Siculo sappiamo, cosí, che la guerra contro gli atlantidi non fu combattuta né vinta dagli ateniesi ma « dai loro antenati che abitavano in Africa», cioè dalle amazzoni libiche guidate dalla regina Mirina.
Ma dov’era il regno di Atlantide abitato dagli atlantidi?
Essendo Atlantide un’isola e, dunque, non potendo essere nell’interno della regione (Tunisia) com’era invece il lago Tritonis era comunque molto vicina alla costa (golfo di Gabes e Sirte) dove risiedevano le amazzoni libiche. E poiché le isole più vicine erano e sono le Pelagie e Pantelleria, non sembra arbitrario supporre che questo complesso insulare altro non sia che quanto è rimasto in superficie della mitica isola di Atlantide sprofondata a seguito di due cataclismi di cui parlano sia Diodoro Siculo sia, prima di lui, Matone (427-374 a.C.) in Crizia e in Timeo. Nei due racconti, infatti,si afferma che «…l’isola di Atlantide, a seguito di grandi terremoti e inondazioni,in un giorno e in una notte terribili scomparve inabissandosi nel mare». riportato al capitolo quando avvenne tutto ciò? Probabilmente (come è sull’Origine geologica), «… sul finire del Pliocene» poiché, secondo Trabucco (1890), si produssero in quell’epoca sprofondamenti nel Mediterraneo e intensa attività vulcanica con la scomparsa di Atlantide. Sarebbe accaduto in un anno (o più?) compreso tra 11 e 1 milione di anni fa, quindi poco prima della comparsa dell’uomo.
Ma allora, gli atlantidi e quindi le nemiche amazzoni libiche appartenevano già alla specie umana oppure erano sconosciuti pre-ominidi? Oppure le genti atlantidi erano, secondo la mitologia greca, le discendenti delle sette Pleiadi (Alcione, Celeno, Elettra, Maia, Merope, Sterope, Taigete), figlie di Atlante, condannato da Zeus a sostenere il mondo sulle spalle, e di Pleione l’oceanina?
In tal caso, gli scontri tra amazzoni libiche e le genti atlantidi sarebbero stati, come sembra giusto supporre, vere e proprie batailles de dames (battaglie di donne) per il predominio dell’eterno femminino?
E cosi l’andar per isole non finirà mai di stupire il viandante del mare con i cento, mille interrogativi, tra miti e leggende, che tuttora sfuggono a risposte razionali.
Fonte – “Le Isole del Sole” di Enzo Mancini, U. Mursia Editore S.p.A. – Milano
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