Dossier su Pareidolie e Apofenie
DOSSIER su Pareidolie e Apofenie
a cura di Enrico Baccarini
Dopo molto tempo, studi e ricerche pubblichiamo un DOSSIER che certamente non si esaurirà presto nel tempo. Ci riferiamo ai fenomeni noti come pareidolie cioè l’illusione subcosciente che tende a ricondurre a forme note oggetti o profili (naturali o artificiali) dalla forma casuale. Attraverso le pagine di questo DOSSIER cercheremo di presentare ai nostri lettori le più intriganti foto, gli studi compiuti, le analisi e i riscontri psicologici effettuati fin dalla prima identificazione di questo fenomeno. Come sarà possibile vedere molte volte si sfocerà nell’ambito religioso e in presunte o ipotetiche manifestazioni a carattere sacro afferendo tanto al cristianesimo quanto, ad esempio, al mondo mussulmano. Non vogliamo assolutamente ledere la sensibilità di nessuno, né tantomeno le credenze religiose, cercheremo nel nostro lavoro di catalogare e analizzare i fenomeni per come si sono presentati ovvero osservarli anche dal punto di vista della Psicologia moderna e delle discipline che ad essa si possono richiamare.
Enrico Baccarini
Una definizione di Pareidolia
La Pareidolia è un tipo di apofenia che coinvolge la ricerca visiva, immagini, o di suoni duranet stimolazioni casuali.
È la tendenza istintiva e automatica a trovare forme familiari in immagini disordinate; l’associazione si manifesta in special modo verso le figure e i volti umani. Classici esempi sono la visione di animali o volti umani nelle nuvole, la visione di un volto umano nella luna oppure l’associazione di immagini alle costellazioni. Sempre alla pareidolia si può ricondurre la facilità con la quale riconosciamo volti che esprimono emozioni in segni estremamente stilizzati quali le emoticon.
Si ritiene che questa tendenza sia stata favorita dall’evoluzione perché consente di individuare situazioni di pericolo anche in presenza di pochi indizi, ad esempio riuscendo a scorgere un predatore mimetizzato.
La pareidolia consente spesso, ma non sempre, di dare una spiegazione razionale a fenomeni paranormali, quali le apparizioni di immagini su muri o la comparsa di “fantasmi” in fotografie.
Un fenomeno analogo alla pareidolia (una sorta di pareidolia acustica) si verifica anche per le percezioni uditive, quando si crede di sentire suoni, parole o frasi significative in rumori casuali, come quelli ottenibili da registrazioni eseguite al contrario. Numerose leggende riguardo a presunti messaggi satanici inclusi in canzoni rock ed heavy metal (ad esempio, il caso di Stairway to Heaven) sono, secondo un’opinione diffusa, da attribuirsi semplicemente a questo fenomeno, amplificato dai fan e in alcuni casi sfruttato a scopi commerciali dall’industria discografica.
Ecco un’altra definizione della pareidolia tratta dal sito Attivissimo.net: “la tendenza a cercare schemi ordinati e familiari nel disordine. E’ la stessa tendenza che ci permette di “scorgere” un drago in una nuvola o un volto nella superficie della Luna. Inoltre abbiamo un riconoscimento innato estremamente radicato per i volti e le sembianze umane: è per questo che i neonati sono attratti immediatamente da un viso o da qualsiasi oggetto che somigli anche soltanto vagamente a un viso. Bastano due punti e una riga per rappresentare un viso, donde il successo delle “faccine” nei messaggi di posta e negli SMS. Faccine come quella che trovate alla fine di questa frase (se non la scorgete, inclinate la testa verso sinistra di novanta gradi).
Perché queste immagini continuano ad apparire? Esiste una spiegazione psicologica abbastanza semplice, nella nostra percezione spaziale siamo selettivi nel notare le cose. Notiamo l’ordine nel disordine, per cui se al Lotto estraggono i numeri 1, 2, 3, 4, 5 ci sembra un’anomalia incredibile, quando in realtà quella sequenza ha la stessa probabilità di ogni altra. Nella nostra vita quotidiana ci imbattiamo in milioni di forme casuali: volute di fumo, nubi, automobili parcheggiate, folle, ombre sui muri, macchie di muffa. Ma notiamo e ricordiamo soltanto quelle che riteniamo in qualche modo “speciali” e ci dimentichiamo […] di tutte le altre forme indistinte”.
Implicazionie nelle esplorazioni spaziali
Inevitabilmente l’argomento della Pareidolia si riflette anche nelle immagini che i veicoli spaziali in orbita attorno ai pianeti del Sistema Solare ci hanno reso durante questi ultimi 40 anni di storia e di conquiste. Inutile ricordare i connotati aspri e polemici della diatriba infinita sulla Face e le Piramidi di Cydonia, sulle città di Marte, i Castelli della Luna. Non sempre si potrà invocare questo fenomeno per spiegare curiose formazioni o strutture tutt’altro che naturale, allo stesso modo non si potrà sempre scorgere strutture artificiali laddove, magari, la natura ha cesellato un luogo mostrandocelo più ‘artificiale’ di quanto in realtà sia.
Anomalie nei pianeti del nostro sistema solare ve ne sono e tante, sarà solo il tempo e la nostra esplorazione spaziale a darci testimonianza di possibili forme intelligenti che possono aver abitato, o sostato di passaggio, all’interno del nostro sistema.
Bibliografia di Riferimento
- ^ McFedries, Paul. “Word Spy – pareidolia“. Retrieved on 2006–06-13.
- ^ a b c d Zusne, Leonard; Warren H. Jones (1989). Anomalistic Psychology: A Study of Magical Thinking. Lawrence Erlbaum Associates, 77-79. ISBN 0805805087. Retrieved on 2007–04-06.
- ^ “‘Virgin Mary’ toast fetches $28,000“, BBC News (23 November 2004). Retrieved on 2006–10-27.
- ^ Ng Hui Hui (13 September 2007). “Monkey See, Monkey Do?“, The New Paper, p. 12, 13.
- ^ [1] Spamer, E. “Chonosuke Okamura, Visionary”
- ^ Sagan, Carl (1995). The Demon-Haunted World – Science as a Candle in the Dark. New York: Random House. ISBN 0-394-53512-X.
- ^ Clarence Irving Lewis, Mind and the World Order: Outline of a Theory of Knowledge. Dover reprint, 1991. ISBN 978-0486265643
Una definizione di Apofenia
Con il termone apofenia si indica invece il cogliere o introdurre collegamenti e significati fra cose non correlate, stabilire connessioni laddove sembra che non vi sia che caso e caos.
Apophenia is the experience of seeing patterns or connections in random or meaningless data. The term was coined in 1958 by Klaus Conrad, who defined it as the “unmotivated seeing of connections” accompanied by a “specific experience of an abnormal meaningfulness”.
“While observations of relevant work environments and human behaviors in these environments is a very important first step in coming to understand any new domain, this activity is in and of its self not sufficient to constitute scientific research. It is fraught with problems of subjective bias in the observer. We (like the experts we study) often see what we expect to see, we interpret the world through our own personal lens. Thus we are extraordinarily open to the trap of apophenia.”[1]
In statistics, apophenia would be classed as a Type I error (false positive, false alarm, caused by an excess in sensitivity). Apophenia is often used as an explanation of some paranormal and religious claims, and can also be used to explain the tendency of humans to believe pseudoscience. Apophenia may be linked to psychosis and creativity.[citation needed]
Conrad originally described this phenomenon in relation to the distortion of reality present in psychosis, but it has become more widely used to describe this tendency in healthy individuals without necessarily implying the presence of neurological or mental illness.
Bibliografia di Riferimento
- Endslay, Mica R. (2004). in Simon Banbury, Sébastien Tremblay: A Cognitive Approach To Situation Awareness:: Theory and Application, 1st, USA: Ashgate Publishing, Ltd.. ISBN 0754641988.
- Klaus Conrad, 1958, Die beginnende Schizophrenie. Versuch einer Gestaltanalyse des Wahns. Stuttgart: Thieme.
- Sherlock, P. “On roulette wheels and monkies randomly inspired by Shakespeare”, truth.gooberbear, April 1, 2008. Accessed April 1, 2008.
- William Gibson, 2003, Pattern Recognition. New York: G. P. Putnam’s, 2003.
- ^ A Cognitive Approach to Situation Awareness:: Theory and Application
a cura di Enrico Baccarini
Dopo molto tempo, studi e ricerche pubblichiamo un DOSSIER che certamente non si esaurirà presto nel tempo. Ci riferiamo ai fenomeni noti come pareidolie cioè l’illusione subcosciente che tende a ricondurre a forme note oggetti o profili (naturali o artificiali) dalla forma casuale. Attraverso le pagine di questo DOSSIER cercheremo di presentare ai nostri lettori le più intriganti foto, gli studi compiuti, le analisi e i riscontri psicologici effettuati fin dalla prima identificazione di questo fenomeno. Come sarà possibile vedere molte volte si sfocerà nell’ambito religioso e in presunte o ipotetiche manifestazioni a carattere sacro afferendo tanto al cristianesimo quanto, ad esempio, al mondo mussulmano. Non vogliamo assolutamente ledere la sensibilità di nessuno, né tantomeno le credenze religiose, cercheremo nel nostro lavoro di catalogare e analizzare i fenomeni per come si sono presentati ovvero osservarli anche dal punto di vista della Psicologia moderna e delle discipline che ad essa si possono richiamare.
Enrico Baccarini
Una definizione di Pareidolia
La Pareidolia è un tipo di apofenia che coinvolge la ricerca visiva, immagini, o di suoni duranet stimolazioni casuali.
È la tendenza istintiva e automatica a trovare forme familiari in immagini disordinate; l’associazione si manifesta in special modo verso le figure e i volti umani. Classici esempi sono la visione di animali o volti umani nelle nuvole, la visione di un volto umano nella luna oppure l’associazione di immagini alle costellazioni. Sempre alla pareidolia si può ricondurre la facilità con la quale riconosciamo volti che esprimono emozioni in segni estremamente stilizzati quali le emoticon.
Si ritiene che questa tendenza sia stata favorita dall’evoluzione perché consente di individuare situazioni di pericolo anche in presenza di pochi indizi, ad esempio riuscendo a scorgere un predatore mimetizzato.
La pareidolia consente spesso, ma non sempre, di dare una spiegazione razionale a fenomeni paranormali, quali le apparizioni di immagini su muri o la comparsa di “fantasmi” in fotografie.
Un fenomeno analogo alla pareidolia (una sorta di pareidolia acustica) si verifica anche per le percezioni uditive, quando si crede di sentire suoni, parole o frasi significative in rumori casuali, come quelli ottenibili da registrazioni eseguite al contrario. Numerose leggende riguardo a presunti messaggi satanici inclusi in canzoni rock ed heavy metal (ad esempio, il caso di Stairway to Heaven) sono, secondo un’opinione diffusa, da attribuirsi semplicemente a questo fenomeno, amplificato dai fan e in alcuni casi sfruttato a scopi commerciali dall’industria discografica.
Ecco un’altra definizione della pareidolia tratta dal sito Attivissimo.net: “la tendenza a cercare schemi ordinati e familiari nel disordine. E’ la stessa tendenza che ci permette di “scorgere” un drago in una nuvola o un volto nella superficie della Luna. Inoltre abbiamo un riconoscimento innato estremamente radicato per i volti e le sembianze umane: è per questo che i neonati sono attratti immediatamente da un viso o da qualsiasi oggetto che somigli anche soltanto vagamente a un viso. Bastano due punti e una riga per rappresentare un viso, donde il successo delle “faccine” nei messaggi di posta e negli SMS. Faccine come quella che trovate alla fine di questa frase (se non la scorgete, inclinate la testa verso sinistra di novanta gradi).
Perché queste immagini continuano ad apparire? Esiste una spiegazione psicologica abbastanza semplice, nella nostra percezione spaziale siamo selettivi nel notare le cose. Notiamo l’ordine nel disordine, per cui se al Lotto estraggono i numeri 1, 2, 3, 4, 5 ci sembra un’anomalia incredibile, quando in realtà quella sequenza ha la stessa probabilità di ogni altra. Nella nostra vita quotidiana ci imbattiamo in milioni di forme casuali: volute di fumo, nubi, automobili parcheggiate, folle, ombre sui muri, macchie di muffa. Ma notiamo e ricordiamo soltanto quelle che riteniamo in qualche modo “speciali” e ci dimentichiamo […] di tutte le altre forme indistinte”.
Implicazionie nelle esplorazioni spaziali
Inevitabilmente l’argomento della Pareidolia si riflette anche nelle immagini che i veicoli spaziali in orbita attorno ai pianeti del Sistema Solare ci hanno reso durante questi ultimi 40 anni di storia e di conquiste. Inutile ricordare i connotati aspri e polemici della diatriba infinita sulla Face e le Piramidi di Cydonia, sulle città di Marte, i Castelli della Luna. Non sempre si potrà invocare questo fenomeno per spiegare curiose formazioni o strutture tutt’altro che naturale, allo stesso modo non si potrà sempre scorgere strutture artificiali laddove, magari, la natura ha cesellato un luogo mostrandocelo più ‘artificiale’ di quanto in realtà sia.
Anomalie nei pianeti del nostro sistema solare ve ne sono e tante, sarà solo il tempo e la nostra esplorazione spaziale a darci testimonianza di possibili forme intelligenti che possono aver abitato, o sostato di passaggio, all’interno del nostro sistema.
Bibliografia di Riferimento
- ^ McFedries, Paul. “Word Spy – pareidolia“. Retrieved on 2006–06-13.
- ^ a b c d Zusne, Leonard; Warren H. Jones (1989). Anomalistic Psychology: A Study of Magical Thinking. Lawrence Erlbaum Associates, 77-79. ISBN 0805805087. Retrieved on 2007–04-06.
- ^ “‘Virgin Mary’ toast fetches $28,000“, BBC News (23 November 2004). Retrieved on 2006–10-27.
- ^ Ng Hui Hui (13 September 2007). “Monkey See, Monkey Do?“, The New Paper, p. 12, 13.
- ^ [1] Spamer, E. “Chonosuke Okamura, Visionary”
- ^ Sagan, Carl (1995). The Demon-Haunted World – Science as a Candle in the Dark. New York: Random House. ISBN 0-394-53512-X.
- ^ Clarence Irving Lewis, Mind and the World Order: Outline of a Theory of Knowledge. Dover reprint, 1991. ISBN 978-0486265643
Una definizione di Apofenia
Con il termone apofenia si indica invece il cogliere o introdurre collegamenti e significati fra cose non correlate, stabilire connessioni laddove sembra che non vi sia che caso e caos.
Apophenia is the experience of seeing patterns or connections in random or meaningless data. The term was coined in 1958 by Klaus Conrad, who defined it as the “unmotivated seeing of connections” accompanied by a “specific experience of an abnormal meaningfulness”.
“While observations of relevant work environments and human behaviors in these environments is a very important first step in coming to understand any new domain, this activity is in and of its self not sufficient to constitute scientific research. It is fraught with problems of subjective bias in the observer. We (like the experts we study) often see what we expect to see, we interpret the world through our own personal lens. Thus we are extraordinarily open to the trap of apophenia.”[1]
In statistics, apophenia would be classed as a Type I error (false positive, false alarm, caused by an excess in sensitivity). Apophenia is often used as an explanation of some paranormal and religious claims, and can also be used to explain the tendency of humans to believe pseudoscience. Apophenia may be linked to psychosis and creativity.
Conrad originally described this phenomenon in relation to the distortion of reality present in psychosis, but it has become more widely used to describe this tendency in healthy individuals without necessarily implying the presence of neurological or mental illness.
Bibliografia di Riferimento
- Endslay, Mica R. (2004). in Simon Banbury, Sébastien Tremblay: A Cognitive Approach To Situation Awareness:: Theory and Application, 1st, USA: Ashgate Publishing, Ltd.. ISBN 0754641988.
- Klaus Conrad, 1958, Die beginnende Schizophrenie. Versuch einer Gestaltanalyse des Wahns. Stuttgart: Thieme.
- Sherlock, P. “On roulette wheels and monkies randomly inspired by Shakespeare”, truth.gooberbear, April 1, 2008. Accessed April 1, 2008.
- William Gibson, 2003, Pattern Recognition. New York: G. P. Putnam’s, 2003.
- ^ A Cognitive Approach to Situation Awareness:: Theory and Application
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