Turchia, trovato un pezzo della croce di Gesù + Approfondimento
È spuntato all’improvviso nel bel mezzo degli scavi e gli archeologi sembrano non avere dubbi: quel pezzo di legno polveroso non sarebbe solo un pezzo di una croce, ma quello sacro su cui morì Gesù Cristo duemila anni fa. Quella che qualcuno identifica come la sacra reliquia è stata scoperta in un forziere di pietra nella Chiesa di Balatlar, nella provincia di Sinop nel nord della Turchia in uno scavo aperto nel 2009. Grande entusiasmo ma anche molto scetticismo. Da sempre, dopo la morte di Gesù, molti hanno affermato di aver ritrovato sotto terra parti della sacra croce su cui spirò del Messia. Famosa a tal proposito la frase del teologo Calvino risalente al XVI secolo: “Se tutti i pezzi di croce fossere messi insieme formerebbero da soli l’intero carico di una nave, anche se i Vangeli dicono che questo carico veniva trasportato da un solo uomo!“.
Fonte – TgCom24, 4 agosto 2013. Si veda anche l’articolo apparso sul Daily News del 3 agosto 2013
commento di Enrico Baccarini© – Riprendendo il commento di Calvino riteniamo interessante proporvi un breve studio intitolato “Quanti pezzi o frammenti della Vera Croce esistono al mondo?“, realizzato da Nicoletta De Matthaeis, in cui viene ripercorso l’annoso dilemma delle reliquie cristiche e della loro sovrabbondanza oggettiva.
Non neghiamo che ‘vere’ reliquie esistano e siano esistite ma non si può gridare al “miracolo” per ogni nuovo rinvenimento. Attendiamo fiduciosi che analisi approfondite vengano compiute su questo nuovo oggetto per portare nuova luce su questo affascinante settore di ricerca biblica e neotestamentaria.
Molti. Moltissimi. E’ difficile trovare un convento, una basilica o altro luogo sacro che non abbia il suo frammento del lignum crucis, a volte quasi microscopico. Tanto è così che battute tipo: ‘se si mettessero insieme tutti ipezzettini della croce di Cristo sparsi nel mondo, ne verrebbero fuori tantissime croci!’ o altre simili, sono abbastanza diffuse, alla pari che molti altri luoghi comuni. Giovanni Calvino diceva nella sua opera “Traité des reliques” che tutti questi pezzi della croce messi insieme formerebbero da soli l’intero carico di una nave, anche se i Vangeli dicono che questo carico veniva trasportato da un solo uomo!
Però verso la metà del XIX secolo un architetto francese, Charles Rohault de Fleury, che dedicò gli ultimi anni della sua vita all’archeologia cristiana, si prese la briga di prendere in esame uno per uno tutti i frammenti della croce catalogati del mondo, ne calcolò il volume comparando il tipo di legno a cui appartengono. Poi calcolò le misure e il volume che probabilmente poteva aver avuto l’intera croce, a partire da documenti sulla pratica della crocifissione e altri dati come il tipo e la densità del legno per calcolarne il peso, e poi da una reliquia importantissima presente nella cappella delle reliquie della basilica di Santa Croce in Gerusalemme di Roma: la pars crucis bonis latronis, ossia il legno trasversale completo che si ritiene appartenuto alla croce di Disma, il Buon Ladrone, crocifisso insieme a Gesù Cristo.
Le misure della Vera Croce quindi sarebbero state di 3 metri per 1,80. Considerando la larghezza e lo spessore (12 e 5 cm circa) delle due parti della croce, Fleury arrivò alla cosclusione che il volume totale del lignum crucis sarebbe stato di 36.000 cm3 circa. Questi calcoli sono stai quasi totalitmente corroborati, molto recentemente, da Michael Hesemann, giornalista e scrittore che ha studiato molto in profondità le reliquie dellapassione di Cristo.
Sommando il volume di tutti i pezzettini conosciuti superiori a 1 cm3, si arriva a malapena a 4.000 cm3, ossia un po’ più del 10% del volume totale della croce. Sì certo, ne esistono moltissimi altri che sono più piccoli di un centimetro cubo, molti dei quali non sono neanche catalogati perché custoditi in piccoli monasteri o abitazioni private. Però è difficile supporre che tutti questi pezzettini di pochi millimetri messi insieme possano formare più del 90% mancante del volume totale della croce. Fleury ipotizza che al massimo potrebbero triplicare quelli catalogati. Atra cosa è invece la loro autenticità. Ovviamente di falsi in giro ce ne sono, ed è estremamamente complicato verificare la loro provenienza, soprattutto quando si tratta di frammenti molto piccoli e non documentati.
Dei frammenti più importanti esistenti, e considerati autentici, la parte più grande si trova a Roma, ben 571 cm3, poi a Venezia, 476 cm3. Il totale di tutti i pezzi che si trovano in Italia raggiunge quasi un terzo del totale di tutti i frammenti conosciuti. Fra quelli di Roma, possiamo citare i tre grossi pezzi custoditi a Santa Croce in Gerusalemme e la croce di Giustino, che ne contiene due, una magnifica opera di oreficeria del VI secolo recentemente restaurata ed esposta nel tesoro della basilica di San Pietro in Vaticano. Il volume totale di questi 5 frammenti contenuti nelle due stauroteche citate è di circa 185 cm3.
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