Templari – Antiche incisioni rupestri nel bosco di Badia a Taona
La mano dei templari, l’opera di sciamani o un’origine ancora più arcaica? La scoperta di due appassionati lungo il sentiero per il castello di Pecunia
di Elisa Valentini
SAMBUCA PISTOIESE. Lascia davvero a bocca aperta la scoperta appena fatta da Mirko Urso e Gianluca Cinquilli lungo la via medievale che, attraverso il bosco, conduce verso la Badia a Taona, nel comune di Sambuca. Strane incisioni rupestri, alcune antropomorfe, altre legate a simboli esoterici, sono venute alla luce durante un sopralluogo svolto dai due collaboratori toscani del portale “Luoghi Misteriosi”. Una scoperta inattesa che conserva ancora tanti lati oscuri.
«Facciamo ricerca per hobby – spiega Urso – il territorio pistoiese è ricco di viabilità medievale. Per le ricerche ci basiamo su notizie contenute nel Bullettino storico pistoiese e su indicazioni riportate in vecchie cartine, leggende e dicerie del posto».
Così è accaduto anche a Sambuca. «Stavamo percorrendo le antiche vie medievali dalla Badia a Taona alla ricerca del castello di Pecunia – prosegue Urso – quando a un tratto, camminando su uno dei vecchi sentieri dei boscaioli nei pressi di San Quirico, ci siamo imbattuti in un’incisione antropomorfa che non avevamo mai notato altrove».
I due appassionati si sono fermati e, pulendo la lastra di pietra, hanno rinvenuto altri disegni. Si tratta di 5 o 6 figure antropomorfe, tre rappresentazioni del centro sacro ed una triplice cinta. A quale epoca risalgono le figure? Quale il loro significato? Gli interrogativi si moltiplicano. «Alcune immagini sembrano riconducibili ad una tipologia simbolica molto arcaica, come il disegno del centro sacro (omphalos) e della triplice cinta – spiega Urso – simboli che conoscevamo già. Ciò che più ci incuriosisce sono i personaggi umani, molto vicini ai disegni delle grotte di Lascaux in Francia. Stando a questa analogia, gli ominidi potrebbero risalire anche a migliaia di anni fa. Abbiamo inviato le foto ad alcuni studiosi che hanno formulato diverse ipotesi ,riconducendo le incisioni quando ai templari, quando agli sciamani, quando ad origini ancor più arcaiche. Per adesso non ci sono certezze».
Oltre alle incisioni, sulla pietra sono presenti diverse coppelle e un grosso foro destinato ad ospitare una croce o ad essere riempito di acqua.
I due appassionati hanno interpellato Giancarlo Sani, speleologo e grande esperto in materia di incisioni rupestri. In attesa che le ricerche producano nuove informazioni, la teoria al momento più accreditata riconduce i disegni alla mano dei templari. Sul luogo, infatti, sono rimaste tracce del lastricato di un’antica via che forse collegava il Castello di Pecunia con Badia a Taona, luogo di certa frequentazione templare, ordine a cui apparteneva anche la famiglia dei Pazzi, proprietaria dell’abbazia fino al ‘900.
Secondo i ricercatori Roberto Mosca e Fabrizio Bartoli, la triplice cinta e i centri sacri avrebbero un’attinenza con la simbologia del castello di Chinon in Francia, luogo in cui furono imprigionati i templari più famosi. Non è escluso che le figure umane possano rappresentare proprio dei cavalieri.
Gli ominidi non presentano caratterizzazione sessuale, non usano armi o attrezzi, la testa ed il tronco mostrano tratti elementari, come nei disegni dei bambini. Il corpo tuttavia è tratteggiato a lisca di pesce e richiama il drappeggio del vestito, peculiarità che le accomuna a due steli della Valtellina con rappresentazioni riconosciute come femminili. In tale ipotesi, la donna legata al centro sacro potrebbe richiamare il mito della Madre Terra.
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