Svezia: trovato «mostro» abissale
Il Regalecus glesne può raggiungere anche i 17 metri, un pesceremo di oltre tre metri di lunghezza è stato rinvenuto su una spiaggia di Bovallastrand
MILANO – Nei secoli scorsi alcuni esemplari dell’animale erano stati rinvenuti spiaggiati dopo grandi tempeste, alimentando per il loro aspetto la leggenda di grandi mostri marini divoratori di uomini. Ora non c’è più quel leggendario timore, ma sicuramente c’è stato grande stupore quando davanti alle coste della Svezia è stato rinvenuto un pesceremo di più di tre metri, il «serpente di mare», conosciuto col nome scientifico di Regalecus glesne. Un pesce abissale che solitamente vive in acque tropicali (tra l’altro da poco è stato filmato per la prima volta mentre si muoveva nella profondità dell’oceano) e che da oltre 130 anni non veniva osservato in Svezia. Misterioso e poco noto, il pesceremo potrebbe aver alimentato nel passato il mito dei serpenti marini. Nel fine settimana un escursionista ha trovato per caso il pesce, oramai morto, trascinato a riva dalla corrente sulla spiaggia del villaggio Bovallstrand, tra Göteborg e il confine norvegese.
IL RITROVAMENTO – «Ho notato questa grossa cosa in acqua», ha raccontato l’orgoglioso scopritore Kurt Ove Eriksson al giornale Svenska Dagbladet. «In un primo momento pensavamo fosse un grande pezzo di plastica, poi abbiamo notato un occhio». La foto del «serpente di mare» ha già fatto il giro del mondo. Il pesceremo, secondo il Guinness dei Primati, è il più lungo dei pesci ossei viventi. Questa rara specie di pesce vive in acque profonde e temperate. E’ coloratissimo, si sposta proprio come un serpente e utilizza la sua lunga pinna dorsale che ne percorre tutto il corpo. Può raggiungere anche i 17 metri di lunghezza ed un peso di circa 300 chilogrammi. Appare in superficie solitamente quando è già morto. L’esemplare svedese è tuttora custodito nel museo marino della piccola cittadina di Lysekil. «E’ stata una cosa assolutamente incredibile, non ci posso ancora credere», ha spiegato entusiasta un collaboratore della struttura ai media locali.
Fonte – Il Corriere della Sera, art. di Elmar Burchia, 13 maggio 2010
LA SCOPERTA NELLE PROFONDITÀ DEL GOLFO DEL MESSICO
Filmato «mostro» degli abissi
Per la prima volta una telecamera ha immortalato nel suo ambiente un pesceremo che può raggiungere i 17 m
MILANO – E’ la prima volta che viene filmato mentre si muove nel suo ambiente naturale. Vale a dire ad altissime profondità. Finora infatti l’oarfish (letteralmente pesceremo) il cui nome scientifico è Regalecus glesne era stato visto e filmato solo morto a galla o sulla spiaggia.
LA SCOPERTA – Come spiega al sito della Bbc il professor Mark Benfield della Louisiana State University a Baton Rouge, la ripresa è stata possibile grazie ad un progetto, il progetto Serpente, realizzato in collaborazione tra il centro Nazionale di oceanografia statunitense ed alcune compagnie petrolifere, che ha permesso l’utilizzo di alcuni veicoli robotizzati equipaggiati con telecamere in grado di scendere ad altissime profondità. In particolare questa ripresa è stata effettuata a oltre 300 metri sott’acqua nel Golfo del Messico. Il pesceremo è presente, oltre che nell’Atlantico, anche nell’Oceano Pacifico orientale, nell’Oceano Indiano e pure nel Mediterraneo (è stato avvistato nel Mar Ligure e nel Mar Adriatico). Può raggiungere anche i 17 metri di lunghezza. L’esemplare filmato in particolare dovrebbe misurare tra i 5 e i 10 metri di lunghezza.
Fonte – Il Corriere della Sera, art. di Marco Letizia, 09 febbraio 2010
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