Segnale alieno proveniente dalla spazio profondo captato dal radiotelescopio di Arecibo

Un segnale “alieno”, ritenuto interessante e degno di ulteriori accertamenti, è stato captato dal radiotelescopio di Arecibo, a Puerto Rico. Il segnale, stando a quanto riferito dagli astronomi, avrebbe avuto origine in un’area ancora non del tutto delimitata, che si trova tra la costellazione dei Pesci e quella dell’Ariete. I ricercatori, che hanno isolato per ben tre volte il segnale giunto fino al nostro pianeta, ritengono che la frequenza in questione non possa essere considerata una delle ormai conosciute interferenze naturali, e neppure un normale rumore di fondo che in passato ha portato a false illusioni.
L’Universo pullula di forme di vita intelligenti – Gli astronomi del Seti hanno mostrato grande entusiasmo ma, per ovvi motivi, cercano di restare con i piedi per terra, in attesa di ulteriori doverosi accertamenti. Dan Wertheimer, ricercatore del UC Berkeley SETI Project, ha comunque avvisato i colleghi che esiste la possibilità che non si riesca a decodificare completamente il misterioso segnale. La convinzione è comunque che nell’Universo esistano altre forme di vita intelligente, tantissime forme di vita. Gli scienziati stimano che nella nostra galassia, e nell’intero Universo esistono centinaia di miliardi di galassie, potrebbero esserci mediamente 10.000 civiltà intelligenti. Se calcolo fosse corretto significherebbe che l’Universo pullula di vita.


Il progetto Seti – Il Search for Extra-Terrestrial Intelligence, avviato nel lontano 1974, era stato bloccato per mancanza di fondi nel 2011 ma, grazie ad una serie di finanziamenti privati, nel mese di dicembre si è riusciti a riprendere i lavori. L’obiettivo è sempre lo stesso: isolare le “voci” e i “rumori” prodotti da una qualsiasi civiltà extraterrestre: una tanto evoluta da riuscire ad inviare segnali radio attraverso lo spazio. Insomma, i segnali captati per il momento non possono esser attribuiti con certezza agli alieni ma, in ogni caso, risultano esser degli ottimi “segnali di speranza”. Chissà che non si riesca finalmente a trovare una risposta alla persistente domanda: “Siamo soli nell’Universo?”.
Fonte – Tiscali News, 16 febbraio 2012

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