San Sivino: la chiesa in rovina cela un mistero «demoniaco»
MANERBA. Una storia riscoperta da due appassionati che lanciano un appello per salvarla. In una delle pareti del tempio ormai «isolato» dai residence è murata una pietra incisa che ha ispirato antiche dicerie
Manerba. Una leggenda racconta che nel XIII secolo un mugnaio di Manerba strinse un patto col diavolo. E la «prova» la offrirebbe una stele sulla quale venne: il primo firmò toccando la pietra con la mano; il secondo appoggiando il piede. Oggi il manufatto in questione è murato nella millenaria (e in rovina) chiesa di San Sivino, e raggiungere l’edificio è un’impresa: circondato da un dedalo di residence sorti negli ultimi 20 anni, è chiuso in un fondo privato.
Chi vuole può salire a suo rischio e pericolo dal lago per ammirare su uno sperone roccioso l’edificio sacro più antico di Manerba. Ha un’unica navata con prospetto a capanna; l’interno è a campate ad archi a tutto sesto che reggono un tetto a vista, mentre nella parete esterna a Sud è murata la famosa pietra del patto.
«Arrivarci – dicono due appassionati di storia che lo hanno fatto, Armando Bellelli e Marco Bertagna – è stato difficile: è un posto da valorizzare che invece sta andando in malora. Il soffitto è sfondato e dentro è tutto disastrato. Probabilmente la stele che ha originato la leggenda è di epoca pagana, ed è stata recuperata come materiale da costruzione. E forse nel Medioevo ci hanno “ricamato” sopra incidendo pure una croce come esorcismo».
Tutto l’arco alpino e prealpino è costellato di impronte di piedi e mani scolpite nella roccia: rappresentavano la presa di possesso del luogo da parte della divinità. «Il cristianesimo – ricordano i due studiosi – ha iniziato a diffondersi nelle nostre zone verso il IV secolo, incontrando spesso forti resistenze. E fu accompagnato da una massiccia esorcizzazione di quelle impronte, che diventarono della Madonna o del tal santo per spostare la venerazione, oppure del diavolo, per bloccare del tutto il culto».
La pietra di San Sivino rientra probabilmente nel secondo caso. Intanto, attraverso Il Pgt l’amministrazione comunale di Manerba ha tentato di ottenere da un privato una striscia di terreno per l’accesso alla chiesa. Non ce l’ha fatta, ma è intenzionata a tornare alla carica.
Fonte – Brescia Oggi, art. di Enrico Grazioli, 12 dicembre 2011
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