Nepal: scoperto sull’Himalaya uomo delle caverne congelato

Pokhara, Nepal – Un gruppo di alpinisti in una spedizione in Himalaya, ha scoperto un complesso di caverne  recentemente emerse dopo una serie di episodi di maltempo  nella regione. All’interno di una delle grotte, il team composto da alpinisti norvegesi e svedesi, ha trovato i resti di un maschio umanoide di epoca paleolitica.

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Un gruppo di alpinisti in una spedizione in Himalaya, ha scoperto un complesso di caverne  recentemente emerse dopo una serie di episodi di maltempo  nella regione. All’interno di una delle grotte, il team composto da alpinisti norvegesi e svedesi, ha trovato i resti di un maschio umanoide di epoca paleolitica.
Secondo una prima analisi dello scheletro, sembra che le ossa appartengono ad un adulto di sesso maschile Homo habilis, che si ritiene abbia vissuto da circa 2,33-1.440.000 anni fa, durante il periodo del Pleistocene Gelasiano.

Nella scala dei tempi geologici, il Gelasiano è il primo dei quattro piani in cui è suddiviso il Pleistocene, la prima delle due epoche del Quaternario.È compreso tra 2,588 e 1,806 milioni di anni fa.

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Ulteriori prove e analisi saranno effettuate per determinare l’esatta natura dei resti, la loro età e la causa della  morte. Una lancia di pietra grezza e pochi oggetti in pelle molto danneggiati sono stati recuperati sul sito e sono attualmente in fase di studio. Secondo alcuni esperti, questo potrebbe essere di gran lunga il segno più antico della vita umana mai trovato nella regione, risalente forse a milioni di anni. Altri sembrano credere che l’uomo faceva parte di un piccolo gruppo sopravvissuto all’estinzione della maggior parte della sua specie. Al di là dei risultati del test della datazione al carbonio, questo apre a nuove teorie sulla colonizzazione del pianeta da parte della specie umana, perchè secondo le informazioni scientifiche attuali  si pensa che l’Homo habilis non abbia  viaggiato così lontano dall’Africa e vissuto in questi climi ostili. I resti dell’uomo sembrano molto ben conservati considerando la loro età, un miracolo dovuto alla temperatura molto costante ed estremamente fredda della zona, che avrebbe mantenuto il suo corpo costantemente coperto di ghiaccio per millenni. I resti sono stati scoperti in una grande caverna, parte di un complesso di almeno 65 grotte di varie dimensioni, il che fa pensare proprio ad un insediamento preistorico. Una ricerca approfondita del sito potrebbe far venire alla luce altri artefatti e forse altri resti umani ed animali, ma purtroppo le condizioni climatiche particolarmente ostili e la lontananza del sito porterà inevitabilmente a problemi logistici e organizzativi per la preparazione di una spedizione scientifica.

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Ne da notizia anche il quotidiano statunitense worldnewsdailyreport.com (12 giugno scorso) di cui riportiamo l’articolo originale:

Pokhara| A group of climbers on an expedition in the Himalaya Mountains, have stumbled upon a complexe of caverns that seem to have recently surfaced after a series of violent avalanches in the region. Inside one of the caves, the team of Norwegian and Swedish mountaineers, found the remains of a humanoid male from the paleolithic era.

According to the primary analysis of the skeleton, it seems the bones belong to an adult male Homo habilis, which is believed to have lived from approximately 2.33 to 1.44 million years ago, during the Gelasian Pleistocene period. Further tests and analysis will be done to determine the exact nature of the remains, their age, and the individual’s cause of death. A crude stone spear and a few badly damaged leather objects were also recovered on the site and are currently being studied.

According to some experts, this could be by far the oldest sign of human life ever found in the region, dating possibly millions of years.  Others seem to believe that the man was part of a small group that long-outlived the extinction of the majority of his species. Whatever the results of the carbon dating test, this opens a whole new interpretation of generally accepted views of the colonization of the planet by the human species. According to most widely accepted theories on the subject, Homo habilis isn’t normally believed to have travelled this far from Africa and lived in such hostile climates.

The remains of the man seem extremely well preserved considering their age, a miracle due to to the very constant and extremely cold temperature of the area, that would have kept his body constantly covered in ice for milleniums. They were discovered in a large cave, part of of a complexe of at least 65 separates cavities of varying sizes, that could have been a prehistoric settlement. A thorough search of the site could reveal many more artefacts and possibly other human and animal remains, but unfortunately the hostility of the climatic conditions and the remoteness of its location will certainly pose a lot of logistic and organizational problems for the preparation of a scientific expedition.

Fonte – infinitafollia.it, 26 luglio 2014

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