Mistica e Parapsicologia

di Roberto Buscaioli

Sembrerebbero, a prima vista, due situazioni totalmente diverse e senza alcuna possibilità di contatto. E invece i contatti sono molti: vediamoli.
La mistica, fenomeno proprio di tutte le religioni e di tutti i tempi, è l’unione diretta dell’uomo col trascendente: la contemplazione della divinità in uno stato di estasi e beatitudine. Il termine deriva con ogni probabilità dal greco myein, che significa chiudere gli occhi (e anche la bocca) e indica quindi qualcosa che deve restare chiusa nell’intimo. La radice, del resto, è la stessa da cui deriva la parola “mistero”.

Pur avendo raggiunto nel cristianesimo, e in particolare nel cattolicesimo, le sue espressioni più alte, la mistica ricorre anche in altre correnti filosofiche e religiose. Nel mondo greco essa è presente nel pitagorismo e in seguito in Plotino e nella scuola neoplatonica. La ritroviamo inoltre nell’Islam, e più esattamente nel sufismo, la corrente mistica islamica che si sviluppò durante gli ultimi anni di vita di Maometto, forse per l’influenza della mistica cristiana. È presente altresì nell’induismo, la religione dell’India.

Tipici della mistica sono, oltre alle caratteristiche intrinseche al fenomeno in sé, i grandiosi fenomeni di tipo fisico e psichico che in tutti i tempi le personalità mistiche hanno presentato, ed è appunto qui che mistica e parapsicologia si toccano. Sembra addirittura che tali fenomeni, che per i più costituiscono eccezioni, siano perfettamente “a casa” presso mistici e santi, raggiungendo con loro un’ampiezza e una ricchezza straordinarie. A differenza dei sensitivi che spesso si vantano di tali fenomeni, cercano di svilupparli e non di rado li trasformano in una fonte di guadagno, o comunque di prestigio personale, i mistici non danno molta importanza allo straordinario che investe la loro vita e anzi lo considerano un aspetto ingombrante della propria esistenza.

I fenomeni presentati dai mistici sono molti e molto vari: oltre alle estasi e alla comparsa delle stigmate, che costituiscono capitoli a sé, abbiamo levitazione, bilocazione, telepatia, profezia, visioni, astinenza di mesi e anni da cibi e bevande, profumi e odore di santità, incombustibilità, ipertermia, guarigioni prodigiose e altro ancora. Sembra quindi che la personalità mistica, per meccanismi che ancora non conosciamo, sviluppi facoltà latenti nella psiche umana, il risveglio di potenzialità straordinarie rivolte verso un significato superiore: facoltà che costituiscono una sorta di provocazione alla fisica e alle sue leggi, ma che non sono impossibili.

Nei limiti di questa esposizione non potremo dare che alcuni esempi della fenomenologia paranormale sperimentata dai mistici; esempi che, pur non molto numerosi, ci consentiranno tuttavia di prendere coscienza di eventi che devono fare molto riflettere.

Cominciamo con la levitazione, cioè l’alzarsi da terra per virtù propria, sottraendosi alle leggi di gravità: un fenomeno impressionante e all’apparenza incredibile, che però è così ben documentato da non consentire di dubitare della sua autenticità. Molti mistici e santi sono stati protagonisti di fenomeni di levitazione: S. Francesco, nel suo ritiro alla Verna, fu visto più volte da frate Leone sollevato da terra fuori dalla grotta. Il santo sfiorava quasi i grandi faggi che crescevano sul fianco della montagna. Santa Caterina ebbe una precoce esperienza di levitazione ad appena sei anni, e Santa Teresa de Avila fece più volte esperienza del volo mistico durante le estasi.

Il più grande “levitato” della storia è però certamente San Giuseppe da Copertino, vissuto nel Seicento, monaco francescano pugliese, oggi patrono degli aviatori per i suoi celeberrimi voli. Quando andava in estasi, il santo sembrava perdere totalmente peso e compiva in chiesa “voli” ai quali assisteva tutta la popolazione. Quando si trovava in questo stato, era insensibile al dolore al punto che non avvertiva neppure le bruciature. Le levitazioni di San Giuseppe erano precedute da un alto grido e avvennero anche alla presenza di famosi e autorevoli personaggi, come papa Urbano VIII e il duca Federico di Brunswich, che dopo aver assistito a questi fatti si convertì al cattolicesimo.

Una levitazione documentatissima è quella, durata ben un quarto d’ora, che avvenne alla presenza del chirurgo e del medico che dovevano praticare al santo un salasso – il rimedio universale del tempo. San Giuseppe si alzò di venti centimetri dal suolo e siccome non fu possibile farlo scendere, il salasso gli fu praticato in quella posizione. Del fatto esiste una dettagliata testimonianza.

Il volo dei mistici simboleggia il loro intimo desiderio di staccarsi da terra e di raggiungere il Divino al quale tendono. E’ quindi un simbolo di chiara lettura, che fa intuire la forza soprannaturale che agisce e si manifesta in questo modo così straordinario e spettacolare.

Bilocazione significa esser visti in due luoghi allo stesso tempo: anche di questo fenomeno molti mistici e santi hanno fatto esperienza. Protagonisti di ben documentate bilocazioni sono stati molti santi, tra cui S.Antonio da Padova: una volta, mentre predicava a Padova, si fermò all’improvviso e rimase raccolto in se stesso. Quando si riprese, raccontò di essersi recato a Lisbona per aiutare il padre ingiustamente accusato. Come è noto, S. Antonio era di nazionalità portoghese. S. Alfonso de’ Liguori assistette papa Clemente XIV morente pur restando nella sua diocesi di S. Agata dei Goti, e San Giovanni Bosco apparve più volte in Spagna (mentre in realtà si trovava a Torino) per mettere ordine nel collegio salesiano fondato in quel paese: il fatto ebbe varie testimonianze, anche indipendenti.

Bilocazioni anche per Padre Pio, sempre accompagnate da guarigioni e profumo di viole – ed è questo appunto il significato di fondo del fenomeno: accorrere dove c’è bisogno, superando i limiti spaziali e le barriere fisiche.

Tra i fenomeni più impressionanti presentati dai mistici va citato il digiuno prolungato da cibi e bevande. Mangiare e bere è un’esigenza insopprimibile, cui tutti siamo soggetti: non così le personalità mistiche, che sembrano in molti casi esserne esenti. Già nella Sacra Scrittura viene citata spesso l’astensione da cibi e bevande oltre i limiti umani: Mosè digiunò quaranta giorni sulla montagna e Elia camminò quaranta giorni e quaranta notti dopo aver mangiato il pane misterioso portato dall’angelo. Gesù rimase quaranta giorni nel deserto senza mangiare né bere, ed è noto che certi santi usavano digiunare per tutta la quaresima.

Ma abbiamo esempi clamorosi di digiuni ben più lunghi. Per esempio Nikolaus von Flüe, patrono della Svizzera, trascorse in eremitaggio gli ultimi vent’anni della sua vita e durante questo tempo non mangiò né bevve.

Costretto una volta a ingerire un po’ di pane e vino a titolo di prova, si sentì male e vomitò tutto: disse che l’Eucaristia era tutto ciò che gli serviva. Negli archivi di Saxlen, in Svizzera, dove il santo nacque, è conservato un attestato di tale fatto.

In tempi a noi molto vicini Teresa Neumann di Konnersreuth, una mistica tedesca morta trent’anni fa, è vissuta ben 36 anni senza mangiare e bere: il suo digiuno è stato controllato al di là di ogni dubbio da parte della curia di Ratisbona, da cui dipende il villaggio bavarese di Konnersreuth, e indirettamente confermato dal nazismo, in quanto durante la guerra Teresa, che notoriamente non aveva bisogno di mangiare, fu privata della tessera annonaria. A chi le chiedeva di cosa vivesse, Teresa rispondeva: “Del Salvatore”: la sola ostia consacrata bastò infatti a tenerla in vita per decenni.

Le visioni costituiscono un capitolo vastissimo nella storia della mistica: la già citata Teresa Neumann ebbe visioni giornaliere relative alla passione di Gesù, alla vita di Maria e di parecchi santi. In queste occasioni ella descriveva dettagliatamente l’ambiente dell’epoca, gli abiti, le suppellettili, i cibi, dimostrando una conoscenza storica e geografica che in realtà non possedeva: era di famiglia contadina e aveva frequentato appena le scuole primarie. Inoltre parlava in aramaico, come fu controllato da esperti orientalisti, e in altre lingue che non conosceva: latino, francese, portoghese.

E per citare soltanto un altro esempio: Anna Katharina Emmerich monaca agostiniana tedesca vissuta tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento, stigmatizzata al pari di Teresa Neumann, aveva visioni storiche che le consentivano di descrivere con ricchezza di particolari le scene della vita di Gesù e di Maria. Certi dati furono confermati da ricerche storiche e archeologiche: per esempio la casa di Maria ad Efeso fu ritrovata e identificata dagli archeologi grazie alle visioni della Neumann. Il fatto è confermato ufficialmente da una scritta collocata ad Efeso davanti alla piccola casa trasformata in cappella.

Abbiamo poi la profezia, tenuta fin dall’antichità in grande considerazione e citata spesso nelle Scritture: molti mistici cristiani, tra cui San Filippo Neri e San Giuseppe da Copertino, ne furono dotati.

Un altro fenomeno straordinario è l’ ipertemia : Padre Pio arrivò a una temperatura di 48°, mentre il limite che normalmente divide la vita e la morte è di 42°C. Questo fenomeno è descritto come “incendium amoris”, perché è espressione di uno straordinario amore mistico. Santa Maria Maddalena de’ Pazzi quando ardeva d’amore doveva bere acqua freddissima e immergervi viso e braccia, e San Francesco Saverio doveva spesso versarsi acqua fredda addosso per rinfrescarsi. Un caso classico è quello di San Filippo Neri: in un trasporto mistico avvenuto nel giorno di Pentecoste del 1544 il santo sentì ardere il cuore al punto che le costole corrispondenti si ruppero e si distanziarono, come fu confermato dall’autopsia eseguita 50 anni dopo la morte.

L’immunità al fuoco è anch’essa ben documentata: Santa Teresa de Avila, durante un’estasi, cadde nel cammino acceso, da cui fu tratta dalle compagne senza che si fosse prodotta alcuna bruciatura.

Molto noto è anche l’odore di santità, che si diffonde in particolare durante le estasi, nel momento della morte e anche dopo la morte: Padre Pio era accompagnato da un soave profumo, che i suoi devoti continuano a sentire ancora oggi. E la cella di San Giuseppe da Copertino, dodici anni dopo la morte del santo, emanava ancora un soavissimo profumo. Parimenti le lettere scritte da santa Teresa rimasero profumatissime anche dopo la morte di lei.

Ma la varietà e ampiezza dei fenomeni di tipo paranormale vissuti da mistici e santi è straordinaria: la beata Anna Maria Taigi, venerata a Roma, sposa e madre di sette figli, ebbe davanti agli occhi per ben quarant’anni un sole misterioso che emanava una luce intensissima e nel quale la futura beata leggeva i destini dei singoli e dei popoli. Per questo, oltre che per le sue grandi virtù umane e religiose, era famosissima nella Roma dell’Ottocento, e a lei ricorrevano per consiglio e aiuto nobili e popolani, autorità religiose e persino i papi.

E santa Clelia Barbieri, bolognese, canonizzata diciotto anni fa, figura dolcissima di ragazza ugualmente impegnata nel sociale e nella fede, è legata a un fenomeno unico nel suo genere, una sorta di miracolo permanente di tipo profetico: l’audizione della voce. Quando morì ad appena 23 anni nel 1870, consolò le sue amiche e la madre dicendo loro che non le avrebbe abbandonate e che “dal cielo sarebbero state consolate”. La profezia si avverrò un anno esatto dopo la morte: mentre le compagne pregavano nella stanza dove Clelia era morta, molte di loro udirono una voce misteriosa che accompagnava canti e preghiere e che fu immediatamente riconosciuta: era quella di Clelia! Da allora il fenomeno si è ripetuto con frequenza: la voce viene udita da religiosi e laici, devoti e increduli e ha un carattere, come si diceva, profetico: è lieta se tutto andrà bene, triste e cupa se si avvicinano fatti tristi. Il fenomeno è accettato come un avvertimento, un segno di presenza e di guida.

Uno degli aspetti più caratteristici e inquietanti della mistica cristiana è costituito dalle stigmate, la riproduzione delle ferite ricevute da Gesù sul Golgota: segno d’amore, teso a trasformare la persona nell’immagine vivente della sua passione. Stigmatizzati sono stati san Francesco, il primo a ricevere i misteriosi segni, Teresa Neumann, Padre Pio e tante altre straordinarie personalità. Queste ferite che non si chiudono per anni, che non si infettano, che non reagiscono alle cure e restano identiche a se stesse finché dura la vita di chi le porta, costituiscono un fenomeno non comprensibile coi mezzi umani e che rientra a pieno titolo in quel “meraviglioso” che si riscontra soltanto nella vita mistica.

Il livello altissimo raggiunto dai fenomeni dei mistici è specchio della loro altissima spiritualità e umanità, un segno che indica con chiarezza ed evidenzia la Fonte da cui tali doni preziosi derivano. I fenomeni paranormali vissuti dai mistici non sono la mistica, ma ne costituiscono un spetto importante, comprensibile a tutti, commovente.

Fonte – Cenacolo 71

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