Mendhi, tradizione e cultura indiana del tatuaggio all’Henné

Simple-and-beautiful-mehndi-designs-free-hd-wallpapers

di Enrico Baccarini© – Il termine Mehndi (riscontrabile anche con la dizione mehandimehindimendi) è un vocabolo indiano che indica un tatuaggio temporaneo eseguito, generalmente, con henné naturale rosso (Lawsonia inermis), e dipinto su mani e piedi. Questa tecnica è usata anche, oltre che in oriente, nell’Africa Mediterranea e in Pakistan per la decorazione di mani e piedi in un rito nuziale e con valore benaugurante e protettivo. Viene eseguito con speciali stencil o a mano libera. I motivi sono di buon auspicio per la persona che li indossa e il rito del disegno del mehndi coinvolge le donne di tutta la famiglia e/o tribù. 

henna-tattoo

Inizialmente riservata a re e sacerdoti del mondo antico la pratica del tatuaggio con l’Henné raggiunse molti popoli in età romana per poi essere condannata dalla chiesa cattolica come pratica pagana, se non considerata demoniaca.


L’henné presenta infatti proprietà terapeutiche lenitive e antinfiammatorie conosciute fin dai primi secoli dopo Cristo, oltre a donare la caratteristica colorazione bruna che tutti conoscono. Ancora oggi le donne di molti paesi medioorientali utilizzano i tatuaggi su mani e piedi quali strumento di bellezza e seduzione per i rispettivi fidanzati e mariti. Il mehndi non è permanente e ha una durata variabile da due settimane ad un mese. Si tratta di un processo affatto doloroso e lascia sulla pelle un piacevole aroma che si attenua dopo i primi giorni.

dsc_0017

Il mehndi in India giunse nel XII secolo e fu subito utilizzato per i riti  nuziali inglobando, nei vari pittogrammi, anche le iniziali degli sposi e spesso il loro ritratto. L’origine del tatuaggio all’henné risale alle origini dell’umanità, quando le popolazioni dell’area sahariana lo utilizzarono sia come pianta medicinale che per tatuaggi in occasione di feste ed eventi sacri. Anche in Mesopotamia, tra gli Ebrei e gli Egiziani fu utilizzato ampiamente. Tra le curiosità, in tempi recenti si è scoperto che i capelli della mummia di Ramesse II erano stati tinti con l’henné. Alcuni testi assiri del VII secolo a.C. invece descrivono i preparativi per il matrimonio di una giovane donna dalle palme delle mani e unghie colorate con l’henné. In Cina invece le donne si dipingevano fiori sulle unghie, pratica ritornata in voga negli ultimi anni. In Vietnam le donne si smaltavano i denti di nero, e l’henné addizionato con additivi annerenti offriva loro una tintura economica e socialmente attrattiva. 

Preparazione dell’impasto

Per la preparazione dell’impasto occorre disporre di foglie di Henné ben essiccate e macinate molto finemente (si possono acquistare in erboristeria già pronte in polvere di ottima qualità). La miscela è formata da polvere di henné impastata con acqua tiepida e un cucchiaio di succo di limone usato come fissatore per aumentare la durata della colorazione, accompagnato, a discrezione dell’artista, anche da tè, caffè o oli essenziali (acque aromatiche utilizzate in profumeria, come acqua di rose o di fiori d’arancio). La polvere di henné deve avere un colore verde brillante, assolutamente non nero, e per avere un buon potere colorante sulla pelle deve essere molto fresca. Il composto così ottenuto deve essere pastoso, né troppo liquido, (colerebbe sulla pelle) né troppo asciutto perché sarebbe impossibile applicarlo.


Per l’applicazione e per ottenere un disegno fine, impiegando metodi igienicamente idonei, si utilizza una siringa apposita con beccuccio fine in plastica oppure una siringa di grandi dimensioni a cui è stato asportato l’ago metallico. Come metodi tradizionali, in Medio Oriente si usano siringhe o stecchini di legno, in India dei coni di plastica.

indian-wedding-bridal-mehndi-photography

Al termine dell’esecuzione del disegno, una volta essiccato sulla pelle, viene cosparso di una miscela di zucchero e limone e bendato per generare calore, fissare il colore e nutrire la pelle al tempo stesso. Spesso le mani e/o piedi vengono tenuti vicini al fuoco per dare un intenso colore rosso al disegno. La pasta può rimanere a contatto con la pelle per diverse ore.

Il colore del tatuaggio progressivamente si attenua con il tempo. In un clima freddo e secco la tinta resta scura per molto tempo. In un clima caldo e umido, invece, la tinta schiarisce più rapidamente. Frequenti lavaggi possono attenuare il colore. La durata del tatuaggio varia anche a seconda del pH della pelle, del sapone e dei cosmetici utilizzati.

Il rito

tattoo all’henné, una pianta dalle qualità medicinali, sono una tradizione centenaria in India e immancabili in molte feste, sia hindu che musulmane. Tra le tante cerimonie del complesso matriomonio indiano c’è anche il rito del mehndi (henné), il mehndi rat, in cui la giovane futura sposa circondata dalle amiche e dalle donne della famiglia è tatuata con l’henné. Mentre la più esperta tra le presenti o una professionista le adorna le mani e i piedi con la pasta di henné, le donne più anziane la introducono al mondo dell’amore, svelando i segreti per essere una buona moglie e istruendola su come comportarsi per piacere al marito. Più intricato il disegno del tatuaggio, maggiore il tempo dell’esecuzione e maggiore sarà la conoscenza trasmessa.

La maggior parte delle ragazze apprende comunque quest’arte fin dall’infanzia e in molte località turistiche indiane è possibile farsi tatuare le mani. Nel periodo che precede Divali molte scuole e associazioni organizzano competizioni di mehndi. Se vi trovate nei paraggi potrete offrire le vostre mani alle contendenti e avere splendidi disegni, ma non potrete decidere i modelli. Sedere per un’oretta lasciando che il delicato filo di pasta vi adorni i palmi è molto gradevole, ovviamente se vi piace il profumo dell’henné.  

tatuaggio-mehndi-mani-1024x768

Una volta finita l’applicazione bisogna aspettare almeno un paio di ore affinchè si secchi e dopo la rimozione è meglio evitare di lavarsi con il sapone fino al giorno dopo, per permettere al disegno di fissarsi sulla pelle. Il colore del disegno è arancione appena finito e diventa più scuro nei giorni successivi.

In India quasi nulla è privo di valore simbolico, così molti dei motivi hanno un significato preciso, anche se la maggior parte delle volte la scelta del tatuaggio è puramente estetica. Un motivo a scacchiera indica il gioco delle possibilità ed è riccorrente sulle mani delle neo spose, appena entrate in una nuova fase della loro esistenza. Il pavone simboleggia la bellezza, mentre il cigno il successo. Gli uccelli in generale sono visti con gli intermediari tra la terra e il cielo. Libellule e farfalle sono simboli di rinascita e cambiamento. Petali e fiori stanno per felicità e gioia, invece foglie e rampicanti rappresentano devozione e vitalità e sono simboli adatti per i tatuaggi da matrimonio. Disegni di occhi hanno la funzione di respingere il malocchio. I motivi a cachemire, oltre a essere decorativamente molto belli,  rappresentano fertilità e buona fortuna.

Un proverbio indiano afferma che: “Più scuro è il mehindi, maggiormente vostra suocera vi amerà”. Forse non è così fondamentale in Italia, ma in India spesso la neo sposa va a stare dagli suoceri…


Leave a Comment