La partitura musicale che nasconde il codice del tesoro nazista

Un gerarca nazista avrebbe nascosto su uno spartito originale di Federlein le indicazioni: si scava a Mittenvald, in Baviera

 

Hilter-Schatz / Mittenwald

MILANO – È una storia degna della saga di Indiana Jones e nell’era di Internet ha velocemente mobilitato la fantasia degli utenti della blogosfera. Da qualche giorno a Mittenwald, cittadina bavarese al confine con l’Austria, sono iniziati gli scavi per scovare quello che la stampa teutonica ha definito «il tesoro nascosto dei nazisti». La mappa di queste presunte immense ricchezze sarebbe stata decodificata su uno spartito musicale del compositore Gottfried Federlein e che un tempo sarebbe appartenuta a Martin Bormann, uno dei più spietati gerarchi nazisti.

 Hilter-Schatz / Mittenwald

CODICE – Come racconta lo Spiegel la partitura musicale, intitolata Marcia improvvisata sarebbe finita nelle mani di Leon Giesen, musicista e regista olandese di 51 anni che, analizzando le parole in codice presenti sul documento, avrebbe individuato proprio a Mittenwald il luogo del nascondiglio del tesoro. La leggenda narra che nell’ultimo giorno della Seconda Guerra Mondiale Bormann avrebbe scarabocchiato sullo spartito alcune parole e disegni per indicare il luogo esatto in cui si trovava il tesoro. Poi avrebbe affidato il documento a un cappellano militare, il cui compito era quello di portarlo ai reduci nazisti a Monaco. Tuttavia la partitura non sarebbe mai arrivata a destinazione e del documento non si è avuto più notizia fino a quando Giesen non ha deciso di renderlo pubblico nel dicembre del 2012.

METALLI NON IDENTIFICATI – Anche se non ci sono prove che il documento sia autentico, gli utenti di Internet si sono mobilitati per decifrarlo e per individuare dove è nascosto il tesoro. Secondo Giesen le parole in codice indicherebbero chiaramente che le ricchezze si trovano nel luogo dove un tempo vi era il capolinea della stazione ferroviaria di Mittenwald. La tesi del regista è stata accolta dalle autorità bavaresi che hanno consentito l’inizio degli scavi. Peccato che fino ad adesso nelle viscere della terra siano stati trovati solo ferri vecchi e alcuni metalli non identificati: «I geologi ci hanno detto che è davvero un anomalia trovare questi metalli in luoghi simili» dichiara Leon Giesen che vorrebbe continuare l’esplorazione con l’aiuto di una società specializzata in scavi e inoltre è pronto a ricavare un documentario dall’impresa. Cauto resta lo storico Jürgen Proske che frena l’entusiasmo di Giesen: «Questi metalli non identificati potrebbe essere la cassa di un tesoro nascosto, ma anche semplici rottami finiti sottoterra».

Fonte – Il Corriere della Sera, 24 settembre 2013

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