La “serendipity” e internet

La serendipity è una vocabolo inglese che è quasi impossibile tradurre in italiano perché non è facile darne una definizione, ma nello stesso tempo è affascinante e merita sicuramente un posto nella nostra lingua come neologismo. Ma allora come possiamo spiegare e tradurre in poche parole questo termine? Non è il titolo di un film del 2001 diretto da Peter Chelsom, scritto da Marc Klein, ma è l’arte di trovare qualcosa quando non la si sta cercando, (sì avete letto bene), è un regalo inaspettato, quindi inatteso, mai cercato ma trovato per caso.

Questo è un concetto che possiamo trasferire benissimo anche alla società di oggi nel mondo della lettura, dei libri, della ricerca, quando ci troviamo in una biblioteca, quando stiamo navigando sul Web che ci permette di far incontrare persone che vogliono parlare della loro esperienza particolare, esperienza che ha cambiato loro la vita oppure di esperienze in campo sentimentale o in altri settori. Chi non ricorda che durante il percorso degli studi universitari o di ricerche personali, si recava in biblioteca, per conoscere o approfondire un determinato autore o un argomento e mentre si scorreva l’indice, le note, la bibliografia si era portati a chiedere un altro libro, un altro autore, a sviscerare magari un altro argomento oppure un altro autore diverso da quello per cui si era entrati? Se ne usciva ugualmente felici perché era scattata in noi la consapevolezza di esserci arricchiti di un qualche cosa di cui forse neanche conoscevamo l’esistenza, di un qualche cosa di inaspettato. Quell’imprevisto, quella coscienza di non sapere, porta inconsapevolmente a cercare di squarciare il velo dell’ignoranza portandoci, allora, solo sui libri, sul cartaceo o sulla trasmissione orale zonale. Oggi invece siamo catapultati in un mondo globale, con l’avvento di internet.


Attualmente abbiamo una miriade di informazioni disponibili e con un semplice tocco di mouse ci sembra di avere una rete magica che ci avvolge e che ci coccola, ma in questo mare di informazioni è molto più facile naufragare. E’ vero che con i motori di ricerca offerti da internet risparmiamo un sacco di tempo e di energie e quello che cerchiamo lo otteniamo “in tempo reale” arricchendoci sia emotivamente che intellettualmente ma occorre prestare molta attenzione. Infatti è facilissimo perdersi in una marea di notizie e di stimoli, compresi quelli sub-liminali, che ci distolgono dallo scopo della ricerca per diventare una vera e propria droga che conduce prima o poi ad una inesorabile dipendenza fino ad arrivare, qualche volta, all’auto-distruzione.

Quindi la serendipity è presente anche nel Web. Gli utenti mentre cercano qualche cosa in internet scoprono qualcosa di inaspettato. Infatti la rete, tramite i blog, i wiki, i social networking, i link, produce un intreccio di informazioni, di notizie e di collegamenti con la possibilità di scoprire cose nuove ed interessanti non cercate.

 

Fonte – Senzaeta.it, di Pietro Ceccarelli, 31 gennaio 2012

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