Il suono di Stonehenge rivelato dagli scienziati di Salford

Tutto ciò che vi accadeva doveva impressionare gli antichi Britanni. Anche se fosse stato solo un sussurro.

Gli intelligenti accademici di Salford, che una volta mi hanno portato a fare lo shopping in un supermercato virtuale – siete seduti in poltrona indossando un casco e un guanto – ora hanno ricreato il suono di Stonehenge.
Ora siamo più vicini che mai a infrangere il mistero del monumento; ma chi ci riuscirà? Oltre a tutte le montagne di libri remainder di teorie, un puzzle risolto ha mai tanto richiamo come un enigma ancora in corso.

Ma il progetto quadriennale del Dr Bruno Fazenda e colleghi, delle Università di Huddersfield e di Bristol, ha stabilito come le grida, discorsi, canzoni o urla sacrificali potessero risuonare, qualunque contenuto essi potessero avere. Il metodo è stato un’opera scrupolosa di ‘archeoacustica’, una disciplina relativamente nuova che rivela la qualità del suono degli edifici del passato.

Fazenda dice:
Stonehenge è ben conosciuto, ma si sta ancora cercando di scoprire perché sia stato costruito e abbiamo pensato che facendo questa ricerca si potrà aggiungere un elemento di archeologia che finora non è stato esaminato. È una nuova area di scienza acustica e potrebbe essere molto utile nell’interpretazione archeologica di importanti edifici e siti del patrimonio, alcune dei quali potrebbero non esistere più nella loro forma originale, come ad esempio nel caso di Stonehenge.

Il numero di pezzi mancanti presso il famoso cerchio di pietra A303 in Wiltshire era un problema evidente e le prove condotte in esso dal team hanno prodotto solo un numero limitato di deboli echi e nessun riverbero evidente. Gli antichi Britanni non sarebbero stati molto colpiti da questo, se il monumento fosse stato costruito per impressionare. Ma per fortuna c’è una replica negli Stati Uniti, a grandezza naturale.
Costruito di calcestruzzo ed eretto nello a Maryhill, nello stato di Washington, come un monumento ai soldati USA uccisi durante la prima guerra mondiale, questo ha rivelato una ricchezza di effetti speciali.
Fazenda ha trovato che:
È stato possibile fare misurazioni acustiche adeguate che permettono un’indagine su sorprendenti effetti quali echi, risonanze e sussurranti “effetti galleria”. I dati raccolti non rivelano inequivocabilmente se il sito è stato progettato con un intento acustico, come i teatri greci o romani. Essi mostrano tuttavia che lo spazio reagiva all’attività acustica in un modo che sarebbe stato evidente all’uomo neolitico.



La prossima fase, nella tradizione della mia incursione al supermercato virtuale, sarebbe stata quella di creare una ‘resa audio 3D’ dei suoni registrati, utilizzando 64 canali audio e appositi altoparlanti, messi a punto dall’Università di Salford e basati sulla sintesi di campo di onda. Fazenda dice:
Questo sistema ci fornirà un’accurata e coinvolgente ricostruzione di come Stonehenge doveva risuonare. Non solo possiamo vedere noi stessi circondati dalle pietre di una realtà virtuale, ma possiamo anche ascoltare come la struttura in pietra avrebbe avvolto la gente in un’esperienza sonica. È come se potessimo viaggiare indietro nel tempo e vivere lo spazio in modo più olistico.
C’è di più su questo argomento in un eccellente sito web chiamato Sonic Wonders che ha ogni sorta di rivelazioni acustiche.

Fonte – Guardian.co.uk e Liutprand, art. di Martin Wainwright, 19 aprile 2012.


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