Firenze – La pescaia di San Niccolò e il passaggio segreto sotto l’Arno
La pescaia di San Niccolò e il passaggio segreto sotto l’Arno
Hai mai pensato di poter fabbricare l’acqua e passare da una sponda all’altra dell’Arno senza usare un ponte o una barca? Una volta a Firenze era possibile anche questo.
Firenze è una città che riserva sempre delle sorprese, specie al di sotto della superficie, asfaltata lastricata o erbosa che sia. Ricordi la storia della camera del tesoro di Forte Belvedere? Molte altre curiosità si nascondono sotto i nostri piedi.
Ad esempio, sai che il giardino di Piazza Poggi, dove sorseggi il tuo mojito d’estate e la pescaia di San Niccolò dove qualcuno si avventura a prendere il sole, nascondono dei segreti?
Già nel 1200 la pescaia di San Niccolò aveva la duplice funzione di bloccare gli eventuali attacchi nemici via Arno, impedendo il passaggio delle barche, e creare un salto dell’acqua che potesse azionare i mulini e le gualchiere che sorgevano sulle rive vicino alla pescaia.
Il primo acquedotto moderno di Firenze
Subito sotto la Torre di San Niccolò c’erano i mulini per la panificazione e altri opifici, oltre ad un piccolo borgo abitato dalle persone che ci lavoravano. Con i rinnovamenti ottocenteschi, dopo la distruzione delle mura, anche questi edifici furono demoliti per far posto ai nuovi villini ottocenteschi, i nuovi lungarni e la “Fabbrica dell’Acqua”.
Proprio in quegli anni infatti, Firenze costruì il suo primo acquedotto moderno per portare l’acqua in tutte le parti della città. Al posto dei mulini furono realizzati tre grandi capannoni al cui interno si trovavano le pompe che, azionate prima dalla forza dell’acqua dell’Arno e dalle macchine a vapore e poi da potenti motori diesel, fornivano la spinta necessaria a distribuire a buona parte della città l’acqua che arrivava dai depositi dell’Anconella.
Prova a chiedere ai tuoi genitori o ai tuoi nonni fiorentini se si ricordano di quei tre grossi (e brutti) edifici che si stagliavano proprio sotto il Piazzale Michelangelo. Perché questi edifici furono demoliti solo nel 1959, ormai inutilizzati dato che tutti gli impianti erano stati spostati all’Anconella.
Il passaggio segreto sotto la pescaia di San Niccolò
Nel 1875, assieme alla fabbrica furono realizzati alcuni interventi di consolidamento della pescaia e in questa occasione furono realizzate, a monte, due gallerie in muratura che attraversavano l’Arno. In una galleria passava, e passa tutt’oggi, una grande tubatura del nuovo acquedotto. L’altra doveva essere una galleria di filtraggio delle acque del fiume. Finì invece che furono usate anche per attraversare l’Arno.
Le cronache narrano che all’inaugurazione del passaggio, nel giugno del 1877 quasi 5000 fiorentini, pagando un biglietto, vollero provare l’ebbrezza del passaggio sotto l’Arno. Entrando dalla fabbrica i fiorentini uscivano a riveder le stelle nell’attuale piazza Piave, passando dai sotterranei della vecchia Zecca fiorentina anch’essa distrutta, assieme a tutto il complesso trecentesco che sorgeva attorno, dal rinnovamento del Poggi nel 1865.
In tempo di guerra la galleria fu usata anche dai partigiani che potevano così attraversare l’Arno portando viveri e munizioni senza essere visti. La demolizione della Fabbrica dell’acqua negli anni ’50 portò anche all’abbandono della galleria che, senza manutenzione, cominciò a subire la forza dell’acqua che la allagò.
Oggi quello che rimane di visibile ai fiorentini di tutto ciò sono le scalette di accesso, sbarrate, che dal giardino sull’Arno sprofondano nel sottosuolo lasciando solo immaginare cosi si nasconda lì sotto. Nel tempo sono state fatte proposte di recupero di questi spazi e chissà che presto non si possa dire anche noi: “passiamo sotto l’Arno“.
Crediti immagini: la Fabbrica dell’Acqua; la galleria sotto l’Arno, Archivio Storico del Comune di Firenze
Fonte – TeladoioFirenze, 04 ago 2013
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