Eufrosino – Culti dell’acqua e Rocce sacre
Il Chianti è conosciuto in tutto il mondo come terra di cultura, di vacanza e di relax. Ma al di la’ di queste semplici apparenze, la regione conserva i ricordi di un passato misterico e complesso. Al paganesimo degli Etruschi, di cui rimangono tracce tangibili ma enigmatiche, si sono sovrapposte ulteriori forme di religiosità: l’arianesimo dei Longobardi, il Culto delle Acque di Eufrosino, ed una serie d’interessanti esperienze eremitiche. Anche dopo l’affermazione definitiva del Cristianesimo, in Chianti non si è mai perso il senso di una religiosità naturalistica e universale.
Riscoprire il passato di queste terre, e forse la sua latente ambiguità, è necessario se non vogliamo che l’essenza del Chianti scompaia dietro le solite “immagini da cartolina”.
Realizzare un documentario che ha per fulcro un personaggio come Sant’Eufrosino di Cappadocia, potrebbe sembrare per lo meno bizzarro.
Infatti, ad un’indagine superficiale, questo Santo non presenta caratteri particolarmente originali. La sua vicenda, databile al VII secolo d. C, si basa su moduli agiografici classici come le guarigioni miracolose, il confronto con i pagani, l’incomprensione e infine l’affermazione popolare.
Ma, approfondendo la conoscenza di Eufrosino e contestualizzando la sua esperienza nel continuum dei culti del Chianti, possiamo evidenziare una forte componente naturalistica e cosmica, che si manifesta anzitutto nel Culto delle Acque.
Ciò che colpisce in modo particolare di Eufrosino è che, la memoria della santità del suo Pozzo, è ancora viva a Panzano molti secoli dopo l’estinzione delle stesse sorgenti! Il Santo è celebrato in settembre alla Pieve di San Leonino, quando il parroco benedice i presenti e si compiono antichi scongiuri relativi alla guarigione della vista.
Molti Santi hanno rapporti speciali con gli elementi della natura e con gli animali; si pensi a Francesco d’Assisi, o al suo precursore Galgano di Chiusdino. A volte, queste “ispirazioni” personali si fondano in realtà su tradizioni antichissime, su eventi naturali creduti sacri (in questo caso, le sorgenti terapeutiche).
Queste nuove esperienze compiono un processo di sovrastrutturazione, lasciando filtrare l’antico senso del sacro attraverso la nuova regola cristiana.
Nel caso di Eufrosino, le antiche istanze sembrano essere identificabili. Comunque, lo sono più che in altri casi in cui tocca affidarsi ad una maggiore dose di fantasticheria.
La vitalità del culto di Eufrosino, riscoperto e rivalutato almeno in altre tre circostanze storiche nell’arco degli ultimi 1200 anni, conferma la continuità di un sentimento che ha radici antichissime. Forse non a caso, nella zona interessata dalla presenza del santo, sembra si stanziarono eremiti ed ex-Templari nei periodi bui delle persecuzioni.
Ma vorremmo fosse chiaro che non è nostro interesse, almeno in questa sede, scovare chissà quale mistero storico (come magari si è fatto, con curiosità, nel caso de I Templari in Chianti).
Il mistero che ci interessa ha piuttosto a che vedere con il misterico, e dunque con quella “verticalità del sacro” che ha la forza e la capacità di ricondurci ai nostri progenitori in un unica prospettiva di senso.
EUFROSINO – CHIANTI MISTERICO I
Documentario. Durata: 45′, € 9.90
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