Etteilla: 1788, il primo mazzo di Tarocchi divinatori
Etteilla (1738-91) (pseudonimo di Jean-Baptiste Alliette), è stato un occultista francese, il cui ruolo fu fondamentale nello sviluppo dei Tarocchi esoterici. Fu il primo, grazie alle sue pubblicazioni, a diffondere al livello popolare l’arte della divinazione con i Tarocchi e a stabilire le connessioni tra i Tarocchi, l’Astrologia, gli Elementi naturali. Il suo fu il primo mazzo di Tarocchi disegnato per la pratica divinatoria.
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Nel 1781 il pastore protestante svizzero Antoine Court, rinominatosi Court de Gébelin, teorizza nel suo poderoso lavoro intitolato “Le monde primitif” la tesi che i Tarocchi discendano da un antico libro sapienziale Egizio. Nessuna prova conforta questa tesi, ma nella grande entusiastica risposta che seguì questa pubblicazione, emerse un altro trattato: Manière de se récréer avec le jeu de cartes nommées Tarots (1785) di Jean-Baptiste Alliette, o Etteilla. Si tratta del primo libro che propone la divinazione per mezzo dei Tarocchi. Nel libro, Etteilla dichiara tra l’altro di essere stato iniziato alla cartomanzia nel 1751, molto prima della comparsa del lavoro di Court de Gebelin.
Intorno al 1788 Etteilla pubblica il primo mazzo di Tarocchi dedicato esplicitamente allo studio dell’esoterismo e alle sue pratiche, inclusa la divinazione. Tutti i mazzi precedenti, infatti, fino al Tarocco di Marsiglia, erano disegnati principalmente per il gioco.
Etteilla dichiarava di recuperare la finalità originaria, stabilita dagli antichi Egizi, nel leggendario “Libro di Thoth”, le cui pagine contengono i segreti della creazione del mondo e del destino umano. Esso era stato ideato, affermava il cartomante, durante un convegno di maghi presieduto da Ermete Trismegisto, nel 2170 a.C. Nel corso dei millenni, a dire di Etteilla, le figure dei Tarocchi erano state completamente stravolte, per cui egli stesso volle ripristinare il loro aspetto originario (o presunto tale) e intorno al 1788 fece stampare un nuovo mazzo che intitolò Livre de Thoth, ou Jeu di 78 Tarots Egyptièns, che include la sua rielaborazione degli Arcani Maggiori e Minori, una introduzione allo studio dei Quattro Elementi e dell’Astrologia.
Di quell’opera sono rimaste soltanto quattro figure delle virtù cardinali (Forza, Giustizia, Prudenza e Temperanza), riprodotte a scopo talismanico nei suoi libri, e 30 carte conservate in una collezione privata di Parigi. In compenso si conosce una versione completa realizzata nel 1804 da un allievo di Etteilla, Melchior Montmignon D’Odoucet, chiamata Grande Etteilla. Da quelle 78 carte presero vita numerose varianti, più o meno fedeli all’originale.
Tra le versioni più affascinanti spicca il Grande Jeu de l’Oracle des Dames, definito dagli specialisti “Grande Etteilla III”, stampato verso il 1865 dall’editore parigino Grimaud.
Jean-Baptiste Alliette era nato a Parigi nel 1738 da una famiglia di commercianti. I documenti sulla sua vita sono scarsi e poco esaustivi, e non sappiamo nulla della sua giovinezza. Lo stile dei suoi scritti suggerisce che abbia ricevuto un’educazione modesta e che sia stato, per molti aspetti, autodidatta; la sua padronanza della lingua francese è povera. I documenti dicono che sposò Jeanne Vattier nel 1763, da cui si separò sei anni dopo. La sua occupazione all’epoca pare fosse il mercante di sementi. Nulla spiega invece la leggenda che lo vuole a svolgere l’attività di parrucchiere.
Nel 1770 Alliette era già noto con lo pseudonimo di Etteilla, anagramma ottenuto invertendo le lettere del suo cognome, anno in cui pubblicò il suo primo libro “Etteilla, ou manière de se récréer avec un jeu de cartes”, dove tratta della divinazione con le carte da gioco regolari. In particolare, questo libro proponeva l’uso del mazzo delle carte da gioco con l’aggiunta di una carta non tradizionale, chiamata “Etteilla”, che fungeva da significatore. Per consultare le carte occorreva disporle e quindi interpretarle una ad una, applicando dei significati predefiniti. Per esempio, il Dieci di Cuori stava a indicare una città, mentre rovesciato significava eredità. Il Re di Spade rappresentava un legale, e rovesciato una vedova. Nell’ultimo anno della sua vita, il 1791, Etteilla pubblicherà anche un mazzo per cartomanzia, chiamato comunemente Petit Etteilla e basato su questo sistema.
Il libro “Etteilla, ou manière de se récréer avec un jeu de cartes” era una trattato sull’uso divinatorio delle comuni carte da gioco, con l’uso della carta “Etteilla”, dove si spiegava la disposizione di posare le carte sul tavolo, e il significato da attribuire a ciascuna carta al dritto e al rovescio, come ancora oggi è d’uso nella divinazione. Nella prefazione al libro, Etteilla afferma di aver appreso il suo metodo da un italiano, ma non è chiaro in che misura nell’assegnazione dei vari significati sia intervenuto direttamente. Il libro fu ristampato l’anno seguente. Viveva con la professione venditore di stampe antiche, ma pare che lavorasse anche come cartomante, autore e maestro.
Nel metodo di Etteilla erano applicati anche temi generali a gruppi di carte definite. Per esempio i personaggi nelle carte del seme di Cuori indicavano persone bionde o con capelli castano chiaro, e certe carte numeriche del seme di Spade erano segni di sofferenza, lacrime, perdite e malattie. Se questo sistema fosse originale non ci è dato sapere. Diceva di averlo appreso da un italiano, ma potrebbe aver raccolto, codificato e rielaborato dei sistemi divinatori preesistenti o espressioni della saggezza popolare.
Se le intenzioni erano di restaurare la tradizione Egiziana nella composizione degli elementi, e nonostante il titolo, questi primi Tarocchi “Egiziani” non contengono elementi iconografici che provengano dalla cultura antica. L’egittologia scientifica era ancora agli albori, la Stele di Rosetta non sarebbe stata scoperta fino al 1799. I Tarocchi di Etteilla incorporano piuttosto la simbologia della Genesi e della Creazione secondo il il mito ermetico del Divino Pimandro.
Come i Tarocchi di Marsiglia, ben noti a Etteilla come a Court de Gébelin, il mazzo di Etteilla era composto di ventidue Arcani Maggiori e quarantasei Arcani Minori. Etteilla rielaborò principalmente gli Arcani Maggiori, riordinandoli e rivisitando radicalmente l’iconografia, sovente mutandone anche il nome. Era motivato dall’intuizione, scrisse nel libro, che i primi sette Trionfi dovessero rappresentare un mito della creazione. Inoltre Etteilla assegnò le corrispondenze degli Arcani con i segni zodiacali e i Quattro Elementi. Ad esempio il Trionfo detto Illuminazione, che corrisponde al Sole nei Tarocchi tradizionali, fu intitolato anche al primo giorno della creazione, al segno del Toro e all’elemento del Fuoco – inaugurando così una prolifica ricerca di corrispondenze significative tra i Tarocchi, l’Astrologia e gli Elementi.
Nel ridisegnare gli Arcani Minori, il suo intervento fu decisamente meno radicale. Mantenne infatti il sistema di semi italiano e volle che ogni carta numerica rappresentasse il seme e il numero, fondamentalmente. La sola eccezione si trova nelle care del seme di Denari, dove vengono inseriti glifi e altri elementi grafici, oltre ad alcune corrispondenze astrologiche. Per esempio, il Tre di Denari, che corrispondeva a Venere, include il glifo del pianeta e un’immagine della dea.
Etteilla fu inoltre il primo a fare uso di didascalie su tutte le carte, Arcani Maggiori e Minori, con parole chiave o frasi apposte al dritto e rovescio di ciascuna carta, per facilitare la divinazione.
Negli ultimi anni della sua vita, quando la sua fama era ormai vasta, formò una seconda generazione di cartomanti che contribuirono fortemente allo sviluppo e alla divulgazione del suo metodo e della sua opera. Nel 1788 fondò la prima società per lo studio dei Tarocchi, la Société des Interprètes du Livre de Thot. Solo tre anni dopo, a cinquantatré anni, moriva il precursore della cartomanzia moderna.
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Studiosi ed esoteristi hanno valutato l’opera e la figura di Etteilla con giudizi anche molto divergenti. Da una parte alcuni occultisti autorevoli, come Levi e Waite, hanno criticato duramente le idee e il lavoro di Etteilla. Altri, come Papus, nonostante alcune critiche, ne lodarono i risultati raggiunti, specie nella divinazione.
Lo stile e la lingua di Etteilla sono certamente grezzi e il suo pensiero ancora schematico, e rispetto ad alcuni dei suoi detrattori non possedeva una formazione adeguata. Ma fu effettivamente un pioniere, dotato dell’intuizione necessaria a stabilire un percorso che avrebbe conosciuto uno straordinario successo e sviluppo, nonostante i limiti iniziali.
Oltre alla codifica di un metodo, di un linguaggio e di una grammatica per i Tarocchi, si deve a Etteilla l’aver trasformato i Tarocchi da curiosa antichità a strumento moderno, profondamente interconnesso alle altre discipline esoteriche. Nel aver stabilito lo studio delle corrispondenze, con l’Astrologia e gli Elementi – che molti studiosi riprenderanno, sovente per correggere e modificare radicalmente – Etteilla mette in moto un lungo e proficuo percorso di ricerca, e rende possibile e accessibile a molti uno studio metodico e coerente delle conoscenze simboliche e sapienziali.
Risorse: “Etteilla, ou manière de se récréer avec un jeu de cartes” su Google Libri
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Date:
1770 : viene stampato “Etteilla, ou manière de se récréer avec un jeu de cartes”, libro dedicato alla divinazione con le normali carte da gioco;
1785: pubblica “ Manière de se récréer avec le jeu de cartes nomées Tarots” il primo libro sulla divinazione con i Tarocchi;
1788 circa, pubblicazione del mazzo dei Tarocchi divinatori.
“Se la lettura è negativa, non lo si dica tre volte, si cerchi attentamente con tre letture di trovare l’indicazione per la soluzione.” Etteilla, Etteilla, ou manière de se récréer avec un jeu de cartes
Fonti:
http://www.villarevak.org/bio/etteilla_2.html
http://newsletter.tarotstudies.org/2009/12/century-with-the-waite-smith-tarot/
http://en.wikipedia.org/wiki/Etteilla
http://tarotpuu.livejournal.com/61235.html
http://www.meta-religion.com/Esoterism/Tarot/a_history_of_egyptian_tarot_deck.htm
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