Discrepanze Cliniche tra i dati previsti e quelli osservati nelle persone che raccontano di essere state addotte dagli UFO: implicazioni per il trattamento

di Rima E. Laibow, MD, Child and Adult Psychiatry

Se un paziente confidasse ad un terapeuta di essere stato addotto da creature Aliene che lo hanno portato su uno dei loro UFO per eseguire su di lui una serie di procedure e di esami medici non é affatto detto che questo paziente troverebbe un ascolto attento, rispettoso e senza pregiudizi da parte del terapeuta. Il racconto si troverebbe così lontano dai confini del nostro sistema di credenze culturali che sembrerebbe intollerabilmente anomalo per la maggior parte di noi. Infatti probabilmente lo negheremmo o lo rifiuteremmo utilizzando le ipotesi per noi più comode e a noi più familiari basate su una maggiore cautela e che non richiedono specifici approfondimenti.

Quando ci vengono presentati fatti che sono troppo anormali da poter essere incorporati nella nostra concezione del mondo, noi siamo propensi a negarli usando le asserzioni basate sul nostro attuale modo di vedere. Questo atteggiamento effettivamente impedisce una chiara valutazione dell’anomalia. Per questo la risposta che ci si attende della maggior parte dei professionisti e delle persone comuni quando ascoltano un racconto di UFO abduction è il completo rifiuto persino della possibilità che un episodio del genere possa avvenire subito seguito dalla immediata e completa patologizzazione della persona che fornisce un simile racconto. Stati onirici, suggestionabilità, distacco dalla realtà, completa dissociazione o franca psicosi sono comunemente offerti come evidenti e accettati modelli ragionevoli e codificati attraverso i quali la produzione di questo materiale può essere spiegato. Queste sono le tipiche manovre attraverso le quali la presentazione di informazioni che sfidano gli schemi consolidati é rifiutata o eliminata prima che la teoria stessa possa essere adeguatamente testata per stabilire se sia reale e corretta. Una simile prova sarebbe, tuttavia, altamente desiderabile perché ci offrirebbe l’opportunità di applicare il metodo scientifico al nostro attuale livello di pensiero teoretico e perciò di approfondire la nostra comprensione della realtà ancora di più. Naturalmente questo processo é severamente impedito quando il nuovo dato é escluso da ogni considerazione semplicemente perché é troppo anomalo per essere persino considerato.
Westrum ha offerto un modello con il quale gli eventi anomali sono “nascosti” e per questo rimangono anomali e nascosti per la percezione della nostra società secondo un circolo chiuso:l’evento nascosto é non creduto e il suo essere non creduto fa si che continui ad essere tenuto nascosto. Citando il periodo in cui i bambini abusati e i loro genitori abusatori restavano nascosti, Westrum afferma:

“Un evento é nascosto se la sua esistenza é così incredibile che quelli che lo osservano esitano finanche a raccontarlo perché non si aspettano di essere creduti. La sua non plausibilità può far dubitare persino chi lo osserva della sua stessa percezione, portandolo alla negazione o alla non identificazione del fatto. Se nonostante tutto l’osservatore riferisse l’accaduto egli potrà solo aspettarsi di essere trattato con incredulità e finanche di essere messo in ridicolo. Siccome l’esistenza di un evento nascosto é contraria a quello che la scienza, la società e forse anche l’osservatore crede l’evento rimane nascosto a causa delle forti forze sociali che impediscono il suo racconto. Il vero grado di negazione del fenomeno é qualche volta difficile da credere, uno scetticismo che da solo agisce come deterrente per chi tenta di portare alla superficie queste storie.”(1)

Ma a quei terapeuti che impiegano pochi attimi per giungere a queste “ovvie” e “intuitive” conclusioni si presentano numerose domande affascinanti e potenzialmente feconde di risultati. Se evitiamo anche solo per poco tempo di rifiutare questo materiale noi ci rendiamo conto che esistono almeno quattro aree di importante discrepanza tra le nostre conoscenze e i dati che sono presentati dai pazienti. Queste discrepanze ci spingono a riesaminare le nostre asserzioni in quanto manca una valida teoria che spieghi i fenomeni osservati. Questo processo in fondo non é altro che il modo con cui noi sistematizziamo la nostra comprensione della salute e della patologia umana. Il notare le cose non notate in precedenza e usandole per rifinire le nostre conoscenze ci porta a diagnosi migliori e perciò a migliori trattamenti.

Lo scopo di questo lavoro non é certo quello di conferire realtà alle esperienze di abduction riportate da alcuni pazienti. Piuttosto, proprio perché va al fuori del contesto dell’esperienza clinica accertare con certezza se questi eventi avvengono veramente o se si tratta di pura fantasia, é doveroso per il clinico esaminare l’impatto di queste esperienze, qualunque sia la loro origine, sul paziente. Questo deve essere fatto con chiarezza di vedute e con mente sufficientemente aperta.

AREE DI DISCREPANZA

1. ASSENZA DI PSICOLOPATOLOGIE MAGGIORI: é per noi comprensibilmente seducente e anche confortante ritenere che siano necessariamente presenti stati di psicosi in una persona che asserisce di essere addotta dagli UFO. Se questo livello di distorsione e di illusione fosse veramente presente ci si aspetterebbe che questo paziente mostrasse anche altri segni di distorsione della realtà in quanto non é previsto che patologie di questa intensità siano presenti in un individuo ben integrato, maturo e non-psicotico. Al contrario ci aspetteremmo di rilevare con gli strumenti clinici e psicometrici seri problemi in numerose aree sia inter che intrapersonali. Sarebbe veramente molto sorprendente se persone altrimenti ben efficienti dimostrassero una singola area di distorsione di florida psicosi. Inoltre se questa singola idea fissa fosse totalmente circoscritta, non invasiva e discreta, questo fatto in se stesso sarebbe molto anomalo. Stati allucinatori, con idee fisse, ben sviluppati e con numerose componenti, elaborati e sequenziali non sono stati osservati in individui altrimenti sani. Ci si aspetterebbe che importanti segni di profonda disfunzione interessino molte aree della vita del paziente. Ci si aspetterebbe che, se l’esperienza di abduction fosse il prodotto di stati allucinatori o psicotici di altro tipo, fosse possibile rilevare segni di questo tipo con l’ausilio dei mezzi clinici e psicometrici di cui disponiamo. Questa considerazione conduce alla prima importante discrepanza: gli individui che dichiarano di essere addotti frequentemente dagli Alieni non mostrano alcuna evidenza di psicosi passate o presenti, né di pensieri allucinatori, perdita di contatto con la realtà, allucinazioni o altre significative psicopatologie nonostante siano state praticate approfondite analisi cliniche e psicometriche. Al contrario esiste una significativa assenza di psicopatologia della intensità necessaria a giustificare la produzione di un materiale di allucinazione florida e presumibilmente psicotica di questo tipo (2). Al fine di verificare questa strana e anomala informazione a un gruppo di soggetti che sono convinti di essere stati addotti dagli Alieni (9 persone, di cui 5 maschi e 4 femmine) é stato richiesto di partecipare ad un esame psicometrico. Una esperta psicologa clinica ha approntato la ricerca utilizzando alcuni test di proiezione (Rorschach, TAT, Draw a Person e MMPI) e il WAIS (Wecheler Adult Intelligence Scale). Al clinico esaminatore era stato detto che:“i soggetti sono valutati per determinare le similitudini e le differenze nella struttura della loro personalità come pure i punti di forza e di debolezza della loro psiche.” A tutti i soggetti fu suggerito di non fare menzione con l’esaminatrice delle loro esperienze correlate con gli UFO per cui questa era del tutto ignara che questo particolare tema fosse presente nelle loro vite.

L’esaminatrice ha riscontrato che queste persone non avevano molte cose in comune tra loro e che:

“Mentre i soggetti sono molto eterogenei tra loro dal punto di vista del tipo di personalità esiste una modica omogeneità in parecchi aspetti: 1.relativamente alta intelligenza associata a una ricca vita interiore; 2.relativa debolezza del senso di identità, specialmente di quella sessuale; 3.vulnerabilità nelle relazioni interpersonali; 4.una certa propensione alla prontezza che si manifesta alternativamente con un certo grado di sofisticazione e di consapevolezza di sé o di ipervigilanza e attenzione nei rapporti interpersonali….. Forse la più evidente e importante impressione lasciata dai nove soggetti é rappresentata dalla variabilità dei tipi di personalità che essi presentano….. C’é poco che li unisce come gruppo dal punto di vista delle chiare manifestazioni delle loro personalità…. Essi sono chiaramente soggetti insoliti ed interessanti ma accanto alla loro superiore intelligenza e alla ricchezza della loro vita mentale i nove soggetti condividono anche qualche grado di difficoltà nelle relazioni interpersonali. Per alcuni soggetti sono manifesti problemi riferibili alla grande sensibilità che dimostrano, essendo facilmente feribili il che li rende molto cauti nel farsi coinvolgere con le altre persone. E’ significativo che tutti, tranne uno, i soggetti presentano un modesto innalzamento della scala della paranoia nell’MMPI relativamente agli altri punteggi ottenuti. Così piccole elevazioni significano che non ci troviamo di fronte a una chiara sintomatologia paranoica ma piuttosto a ipersensibilità, difesa e paura delle critiche e di essere messi sotto pressione. Per concludere mentre si tratta di un gruppo eterogeneo in termini di tipo di personalità che dimostrano si può dire che la maggior parte dei suoi membri sono accomunati dall’essere piuttosto inusuali e molto interessanti. Essi condividono anche una intelligenza più viva della media e una certa ricchezza della loro vita interiore che può operare favorevolmente in termini di creatività o non vantaggiosamente per la sua entità che può essere schiacciante. I fattori emotivi tra loro condivisi includono un certo grado di disturbo dell’identità, qualche deficit nella sfera dei rapporti interpersonali e generalmente modici segni di paranoia (ipersensibilità, prudenza etc.).”(3)

Tali risultati dimostrano l’uniforme mancanza del grado di significativa psicopatologia che sarebbe necessaria per giustificare queste esperienze se le esperienze di abduction veramente rappresentassero stati psicotici o allucinatori come stabilisce la teoria corrente (CUN Sicilia: Dott. Maurizio Sorbello).

Quando l’esaminatrice é stato successivamente informata della vera ragione per la quale i soggetti erano stati selezionati per essere sottoposti a questa prova (la loro convinzione di essere rapiti dagli Alieni) ha aggiunto in seguito una postilla al rapporto originale riesaminando i risultati del test alla luce dei nuovi dati in suo possesso. E quindi afferma:

“La prima e più critica domanda che dobbiamo porci é se le esperienze riportate dai soggetti esaminati possano essere giustificate semplicemente sulla base di uno stato psicopatologico. La risposta a questa prima domanda é un chiaro NO. In poche parole se le riferite abduction fossero il risultato di fantasie confabulatorie basate su quello che noi conosciamo sui disturbi mentali questi racconti potrebbero provenire soltanto da bugiardi patologici, da schizofrenici paranoici e severamente disturbati o da straordinariamente rare personalità isteriche soggette a fughe dalla realtà e/o a multipli cambiamenti di personalità multipla…. E’ importante notare che in base ai risultati dei test effettuati nessuno dei soggetti esaminati é compreso in alcuna di queste categorie. Perciò sebbene l’indagine clinica non é di nessuna utilità per provare la veridicità dei racconti di UFO abduction si può concludere che i risultati del test non sono incompatibili con la possibilità che le UFO abduction raccontate da queste persone siano in effetti avvenute. In altre parole non esiste alcun apparente spiegazione psicopatologica per i loro racconti.” (4)

2. CONCORDANZA DEI DATI RIFERITI: Il secondo punto di interessante discrepanza che consegue a questa sorprendente assenza di prove di una comunanza di severa psicopatologia e di distorsione della realtà che giustifichi le bizzarre asserzioni dei pazienti é rappresento dalla concordanza dei dati da loro riferiti. Essi sostengono di essere stati addotti, qualche volta ripetitivamente nel corso della loro vita, da creature Aliene che hanno comunicato con loro e che hanno effettuato su di loro procedure molto simili ad esami medici. Le persone che riferiscono simili esperienze sono risultate essere psicodinamicamente diverse tra loro. Sono anche demograficamente diverse fra loro. Sono stati registrati racconti di questo scenario che si contano oramai a centinaia e i racconti non variano anche si si tratta di individui tanto diversi quanto possono esserlo un contadino brasiliano (5), un avvocato americano (6) e un prete del Midwest (7) Esiste una interessante concordanza di aspetti in questi racconti. Alcuni aspetti dello scenario si ripetono con inquietante regolarità qualunque siano le caratteristiche di educazione, di nazionalità, sociali, di esperienza o di altre caratteristiche di colui che fa questo racconto. Nella produzione di sogni, di fantasie e di stati psicotici, mentre il tema generale può essere facilmente identificato tra i diversi individui, le simbolizzazioni specifiche, le astrazioni e la rappresentazione di questi temi é relativamente idiosincrasica per ognuno di loro. Questo naturalmente necessita di grande attenzione e di un attento esame da parte del clinico per cogliere sia il significato generale che lo specifico significato degli elementi della stato fantastico. Questo attento esame spesso significa che un sistema di rappresentazioni simboliche personali può essere chiarito e il suo contenuto può essere reso meno misterioso per il paziente. Tuttavia nello scenario di abduction sia gli specifici dettagli che le tematiche generali si ripetono con sorprendente regolarità: in generale l’aspetto e il modus operandi degli Alieni, le loro azioni e le loro procedure, i loro strumenti e i loro interessi, i loro apparecchi e le caratteristiche fisiche tutto rimane sostanzialmente costante da racconto a racconto con un alto grado di concordanza (8,9,10). Questo dato sembra refrattario alle variazioni di background socio-economico, educativo, nazionale o culturale degli addotti. Allo stesso modo anche se l’individuo avesse avuto un contatto precedente con la letteratura delle abduction questo sembra fare poca differenza in quanto i racconti delle persone che é dimostrato che non hanno avuto contatti con questo tipo di letteratura contengono allo stesso modo queste caratteristiche comuni. Esperti terapeuti e molti ricercatori riferiscono che in questi casi gli addotti sono convinti che ognuno di questi soggetti é assolutamente veritiero nel suo racconto. La concordanza dei contenuti di questi racconti li rende diversi da qualsiasi altro materiale fantastico con il quale io ho familiarità. Inoltre ricercatori come Hopkins e altri affermano di aver intenzionalmente tenuto nascosto alcuni importanti aspetti frequentemente riportati nello scenario di abduction allo scopo di poter disporre di un “test” sul materiale che é loro presentato da individui che potrebbero aver avuto accesso a questo tipo di letteratura dato che gli addotti potrebbero essere stati da essa influenzati a livello sia conscio che inconscio. In questi casi sia gli aspetti che sono stati pubblicati sia quelli tenuti nascosti sono entrambi forniti dagli addotti (11). Nei casi in cui il paziente abbia letto in precedenza qualcosa nella letteratura sulle abduction questo materiale non pubblicato può essere in qualche caso fornito dall’addotto al ricercatore con un atteggiamento di incredulità, di scusa e di imbarazzo. Egli stesso esprime spesso la preoccupazione che questa informazione é meno probabile che sia creduta rispetto all’altro materiale con il quale é già familiare (12). Jung e altri hanno scritto ampiamente circa l’uso degli archetipi e della coscienza collettiva di temi e di immagini che si asserisce si presentino in modi multipersonali e globali. L’ammontare delle variazioni individuali e dell’ampiezza creativa dimostrata all’interno del sistema chiuso degli archetipi e della creatività collettiva é vasto (…….) ma gli addotti non sembrano essere coinvolti nella rielaborazione di mitologie personali. I dettagli e i contenuti dello scenario di abduction sembrano rivestire, sulla base di ampie ricerche, ben poca rilevanza tematica sulle problematiche inerenti la vita dell’addotto. Approfondite e lunghe ricerche frequentemente non evidenziano alcun primario processo simbolico tematico o archetipico che riconduce alla forma o alle attività dei rapitori e allo stesso scenario dell’abduction. Inoltre il lavoro terapeutico in questi casi é centrato sui problemi che riguardano la debolezza e la vulnerabilità dell’individuo anche se queste non rappresentavano un tema prominente nella sua vita prima della presunta abduction. In altre parole l’estrema ricchezza di associazioni e di creatività che scaturisce dall’esame del materiale fantastico-onirico patologico manca del tutto riguardo allo scenario e alla presentazione degli Alieni che rapiscono e manipolano il paziente nella storia di abduction. Se il materiale prodotto fosse veramente di natura archetipica o fantastica si tratterebbe certamente di una nuova classe di archetipo.

3. LO SCENARIO DELL’ABDUCTION E L’IPNOSI: Sia le persone comuni che la comunità scientifica ritengono frequentemente che il materiale che si riferisce allo scenario di UFO abduction sia prodotto con l’ipnosi. Siccome é comunemente creduto che le persone sotto ipnosi sono disponibili all’inoculazione di suggestioni attraverso l’influenza coperta o celata dell’ipnotista si é concluso che questo materiale riproduce quelli che sono gli interessi e le aspettative dell’ipnotista stesso. Si conclude infine che siccome l’ipnotista “ci mette del suo” quello delle abduction non può essere considerato materiale che emerge solamente dall’esperienza vissuta del paziente. Per questo gli scenari di abduction sono spesso snobbati in quanto rappresenterebbero la produzione del materiale desiderato dal ricercatore da parte di soggetti accondiscendenti e condizionabili. La forte convinzione dell’addotto che quello che racconta durante la seduta e in fase di rielaborazione gli é realmente accaduto é allo stesso modo non creduto in quanto é considerato un artefatto del processo attraverso il quale le fantasie sono generate. Sono parecchi i fattori che depongono contro la facile negazione dei dati fatta in questo modo: per prima cosa circa il 20% di questi altamente concordanti scenari di abduction sono disponibili spontaneamente a livello di coscienza vigile (“Una persona molto convincente”) (13,14) Questa quota di ricordo cosciente può essere aumentata o soggetta a un ulteriore elaborazione attraverso l’uso dell’ipnosi o di altre tecniche di potenziamento del ricordo ma in un significativo numero di persone che riferiscono scenari di abduction il ricordo é inizialmente prodotto senza il ricorso a simili tecniche. Se le loro storie fossero sostanzialmente diverse dal coerente scenario di abduction prodotto in regressione ipnotica allora avrebbe probabilmente luogo un diverso fenomeno. Tuttavia considerata la presentazione clinica di storie simili provenienti da persone diverse che sono concordi circa l’esperienza vissuta da ognuna di loro questo rappresenta un’altra interessante area di discrepanza.

Hopkins ha classificato i diversi aspetti dei ricordi di abduction in 5 categorie:

Tipo 1: i pazienti ricordano coscientemente parte dell’intero scenario di abduction senza l’ausilio dell’ipnosi o di altre tecniche che potenziano il ricordo. L’emergere di questo materiale può avvenire anche a notevole distanza di tempo.

Tipo 2: i pazienti ricordano l’avvistamento dell’UFO, le sue circostanze e/o gli Alieni ma non ricordano l’abduction. Solo la percezione di una “mancanza di tempo” indica l’accadimento di un fatto anomalo.

Tipo 3: i pazienti ricordano di aver visto un UFO e/o degli ominidi ma niente altro. Non c’é la sensazione di “missing time” o di “dislocazione.”

Tipo 4: i pazienti ricordano solo una mancanza di tempo o una dislocazione. Non é ricordato alcuno scenario di abduction senza l’ausilio di specifiche tecniche di recupero del ricordo.

Tipo 5: i pazienti non ricordano nulla che riguardi gli UFO o scene di abduction. Tuttavia provano spesso emozioni diverse che variano dallo spiacevole sospetto che “qualcosa di strano mi é capitato” a intense fobie di specifici luoghi, condizioni o azioni. Possono anche esibire inspiegabili ferite e/o sogni ricorrenti contenenti scenari di abduction in assenza di precise collocazioni di spazio e di tempo (15) .

L’esame delle trascrizioni delle sessioni ipnotiche che contengono materiale di abduction rivelano che sebbene i soggetti siano sufficientemente suggestionabili per la trance ipnotica indotta dal terapista essi sono refrattari all’iniezione di materiale esterno nei loro racconti. Gli addotti rifiutano categoricamente di essere “guidati” o distratti nonostante gli sforzi del terapista di cambiare i contenuti del loro racconto. Il soggetto caratteristicamente insiste a correggere gli errori o le distorsioni suggerite o imposte dal terapista durante la sessione. Per questo é difficile trovare giustificazioni plausibili per le somiglianze e le concordanze che questi scenari presentano attraverso il meccanismo della suggestionabilità quando questi soggetti così categoricamente rifiutano di essere guidate dall’ipnotista. In fatti colpisce ancora più che mentre questi pazienti sentono che il materiale che loro stanno producendo sia sotto che al di fuori dell’ipnosi sia “reale” ciò non di meno frequentemente cercano di evitare il ricordo di questo bizzarro e spaventoso materiale. Ciò rimane vero anche se la sua regolare condivisione con altri conduce a una significativa remissione della sintomatologia ansiosa e della loro sofferenza psichica. Questi scenari di abduction sono così ego-alieni che queste persone frequentemente non hanno mai condiviso questo materiale con nessun altro e se l’hanno fatto é stato solo con un gruppo selezionato di persone di loro assoluta fiducia. Nella grande maggioranza dei casi i pazienti sono riluttanti a farsi riconoscere pubblicamente come persone che hanno avuto queste esperienze in quanto percepiscono che lo scenario di abduction é così altamente anomalo che si aspettano di essere ridicolizzati e anche ripudiati se venissero associati pubblicamente ad esso. Questo perciò funziona come un segreto che colpevo lizza chi ha subito il rapimento (e sfortunatamente in alcuni casi ancora lo subisce).

Dopo che il materiale é stato prodotto e valutato questi soggetti spesso sperimentano un marcato grado di sollievo. Questo é vero sia in rapporto al comportamento sintomatico precedente sia alle altre manifestazioni ansiose non notate nella valutazione iniziale. Questi altri sintomi possono andare in remissione dopo il ricordo dello scenario e dei suoi dettagli. E’interessante notare che mentre gli scenari di abduction possono contenere una buona dose di materiale altamente traumatico specificamente riferito alla funzione riproduttiva questi episodi sono quasi uniformemente privi di qualsiasi carica erotica quando ne sono esaminati i contenuti sia manifesti che latenti.

4. IL DISORDINE DA STRESS POST-TRAUMATICO IN ASSENZA DI UN TRAUMA ESTERNO:

Il PTSD é stato descritto per la prima volta nel contesto dello stress da battaglia (16). Sebbene possa essere presente in un ampia varietà di forme cliniche (17) il PTSD è comunemente considerato un disturbo che si instaura dopo un intollerabile trauma esterno che sommerge la vittima con ansia e/o depressione quando le difese del suo ego, sopraffatte e paralizzate, sono inadeguate al compito di elaborare gli insopportabili eventi stressanti. Poiché il paziente ha un impellente bisogno di tranquillizzare il mare di ansia, di paura e di colpa (18) che accompagna l’emergere dei ricordi cognitivi, sensoriali ed emozionali di questi eventi traumatici il trauma stesso può essere parzialmente o completamente nascosto allo stato di coscienza vigile (19).… Sia le risposte psichiche che quelle fisiche al trauma sono intense e penetranti. Il PTSD consegue a soverchianti traumi della vita reale e non è noto che possa presentasi come sequela di stati fantastici generati internamente al soggetto (20).

Questa quarta area di discrepanza tra i dati osservati e quelli previsti è forse quella che colpisce e ci sfida di più. I pazienti che producono materiale di abduction aliena in assenza di psicopatologie abbastanza severe che ne giustifichino la sua produzione spesso mostrano il quadro sintomatologico del PTSD. Questo fatto è da sottolineare se vogliamo considerare che in effetti non sia avvenuto alcun evento traumatico tranne quello generato dalla fantasia. Questi traumi sono in larga misura allontanati, negati e repressi come lo sono negli altri casi di PTSD.

Come discusso sopra questi scenari spesso sono presenti in individui che sono altrimenti privi di qualsiasi indicazione di significative instabilità emotive e psicologiche o di pre-esistenti severe psicopatologie. All’attenta valutazione clinica queste memorie non sembrano riempire le nicchie intrapsichiche usualmente occupate dalle formulazioni psicotiche o psiconevrotiche. Lo scenario dell’abduction non incapsula o devia impulsi inaccettabili, non delinea affettività distrutte, non è usato né per stabilizzare né per deviare aspetti arcaici del comportamento umano né procura un vantaggio secondario per l’individuo. Invece questo materiale vissuto dal paziente come assolutamente non benvenuto e totalmente ego-distonico sembra consistentemente tessuto nella fabbrica della vita interiore del paziente soltanto per quanto riguarda la sua risposta allo stress intrinseco di queste esperienze e nel contenuto del materiale represso relativo ai ricordi stressanti. Deve essere sottolineato che non si é mai ritenuto che il PTSD potesse occorrere in conseguenza di traumi che sono stati generati soltanto da stati interni al soggetto. Se gli scenari di abduction sono infatti fantasie allora la nostra conoscenza del PTSD necessita di un conveniente allargamento per spiegare queste finora inaspettate relazioni.

Inoltre ci sono significative implicazioni cliniche nel caso sia scoperta la presenza di materiale di abduction aliena in un paziente che mostra i sintomi del PTSD ma che è altrimenti privo di qualsiasi significativa patologia. Siccome il materiale riguardante lo scenario di abduction presenta parecchie aree cruciali di anomalia e di discrepanza tra quello che è noto e quello che è osservato è molto importante che il terapeuta eviti la confortevole (per il terapeuta) diagnosi di psicosi per il paziente che produce questo materiale fino a quando questo disturbo è fattivamente dimostrato e corroborato dalla presenza di altri segni oltre al materiale correlato agli UFO. E’ categorico per il terapeuta adottare una posizione neutra di non–giudizio. Egli deve curarsi della condizione di stress del paziente senza sforzarsi di confermare o di negare possibilità che si trovano al di fuori della specifica area delle sue competenze. Il clinico dovrebbe adottare come sua priorità terapeutica l’alleviamento della sintomatologia del PTSD attraverso l’uso di accettabili e appropriati metodi specifici per il trattamento del PTSD. Inoltre il terapeuta deve ricordare che mentre egli può avere forti convinzioni a favore o contro il fatto che l’abduction sia effettivamente avvenuta non rientra nelle sue capacità o competenze dare un simile giudizio con certezza totale. In aggiunta a ciò, come la psicologa clinica che ha valutato i nove addotti precedentemente descritti ha chiaramente specificato nella sua postilla, la sofisticazione delle psicoterapie attuali non è così avanzata fino al punto che questa conclusione può essere raggiunta sulla base delle informazioni disponibili (21), nonostante sia ben chiaro quale sia il trattamento della sintomatologia post-traumatica. Per questo è importante per il terapeuta mantenere la stessa posizione di non-giudizio e di disponibilità ad aiutare necessaria per il successo del trattamento di questo come di qualsiasi altro insulto traumatico. Quando un terapeuta etichetta un materiale come “inaccettabile” o come “malato” in questi casi il fardello del paziente aumenta certamente. Se il terapista reagisce senza i pregiudizi che riflettono le sue convinzioni più profonde piuttosto che le certezze di cui dispone, egli aumenta senz’altro il distress del suo paziente.

SOMMARIO E CONCLUSIONI

Sebbene da lungo tempo sia credenza diffusa sia tra la gente comune che tra i professionisti che chi afferma di essere vittima di una abduction da parte degli occupanti degli UFO deve per forza essere seriamente disturbato, profondamente allucinato o un bugiardo, l’attenta valutazione sia dei protagonisti che dei loro racconti mette in seria discussione questa affermazione. Prove cliniche e psicometriche effettuate sugli addotti rileva quattro aree di discrepanza tra i dati previsti e i fenomeni osservati e suggerisce la necessità di ulteriori indagini. Queste discrepanze sono:

1. ASSENZA DI PSICOPATOLOGIA: Una inaspettata assenza di psicopatologia accoppiata con un alto livello di funzionalità trovata in molti addotti rappresenta una sorprendente e imbarazzante scoperta. La valutazione psicometrica di nove addotti ha rivelato una significativa eterogeneità di caratteristiche psicologiche e psicometriche. L’area più omogenea tra loro è risultata essere l’assenza di psicopatologia. Invece di trovarci di fronte ad una popolazione severamente disturbata e psicotica esiste l’evidenza clinica che almeno alcuni addotti siano individui sani e molto efficienti. Questa interessante discrepanza richiede ulteriori indagini.

2. CONCORDANZA DEI RACCONTI. Persone molto diverse fra loro producono racconti eccezionalmente simili di abduction da parte di occupanti degli UFO. Lo scenario di base concorda nei dettagli e negli eventi che lo caratterizzano. Questo è sorprendente alla luce della ampia diversità culturale, sociale, socio-economica, educativa, occupazionale, intellettiva ed emotiva degli addotti. Inoltre lo stesso scenario non sembra mostrare lo strato di finzione e di ricchezza simbolica presente negli altri materiali di fantasie endogene. Al contrario la complessità concettuale e simbolica ruota intorno al significato dell’esperienza per l’individuo che la sperimenta e non intorno alla forma, all’attività, agli intenti, ecc ecc, degli alieni e del loro ambiente. Questo è in netto contrasto con la prevista complessità e diversità di tematiche e di elaborazioni simboliche che si riscontrano nel materiale fantastico.

3. RESISTENZA ALLA SUGGESTIONE SOTTO IPNOSI: la concordanza dei racconti dello scenario di abduction è spesso attribuito all’introduzione di materiale esterno nella mente suggestionabile di un paziente ipnotizzato. L’esame dei racconti di abduction indica che una significativa percentuale di questi racconti emerge nello stato di coscienza vigile prima dell’uso dell’ipnosi o di altre tecniche utilizzate per stimolare la memoria. In aggiunta a questo gli addotti oppongono resistenza a essere condotti o deviati durante l’ipnosi e immancabilmente insistono e correggono l’ipnotista così ché i loro racconti rimangono accurati in accordo con la loro propria percezione.

4. PTSD IN ASSENZA DI TRAUMA: Il Disturbo da Stess Post Traumatico (PTSD) non è mai stato in precedenza riportato in pazienti sottoposti a intenso stress diagnosticato come derivante da stati generati internamente come i sistemi psicotici allucinatori o le fobie. Ma i pazienti che riferiscono di essere addotti frequentemente mostrano i classici segni e i sintomi del PTSD. Come altri tipi di PTSD anche questo è suscettibile di intervento clinico che frequentemente porta a un sostanziale miglioramento. Ma per ottenere questo miglioramento il paziente deve essere trattato per il quadro del PTSD che dimostra piuttosto che per lo stato psicotico di cui si presume sia affetto a causa dei suoi racconti di abduction. Se lo scenario di abduction rappresenta soltanto uno stato di fantasia allora è importante investigare perché e come questa profondamente inquietante fantasia è coinvolta nella patogenesi di una condizione altrimenti osservata soltanto come conseguenza di traumi indotti dall’esterno. Inoltre, se fosse questo il caso, la natura del PTSD dovrebbe essere riesaminata alla luce di queste scoperte. In alternativa si deve considerare la possibilità che il trauma che ha avuto luogo sia in effetti esterno e che lo stato post-traumatico rappresenti la risposta prevista da parte di un paziente traumatizzato.

Non rientra nelle competenze di un clinico fare una precisa valutazione circa l’obiettiva validità degli episodi di UFO Abduction ma è certamente suo compito aiutare la persona a riguadagnare un adeguato controllo, a riduzione la loro ansia e ad attenuare la sintomatologia clinica tanto efficacemente quanto è attualmente possibile. Questo scopo può essere raggiunto attraverso la valutazione del vero stato psicodinamico del paziente e non di quello “presunto.” In altre parole prima di fare una diagnosi di stato psicotico o delirante devono essere presenti altri reperti oltre a quello di credere in una Ufo abduction. In assenza di altre indicazioni di una severa psicopatologia non è appropriato trattare il paziente come se fosse afflitto da una simile patologia. Va al di là delle possibilità cliniche determinare con assoluta certezza se una Ufo abduction è in realtà avvenuta ma se non altrimenti indicato il trattamento dovrebbe essere focalizzato sulla sintomatologia PTSD e sulla sua cura.

Le aree di discrepanza che sorgono dall’esame delle persone addotte dagli UFO tra i reperti clinici previsti e quelli osservati in realtà sollevano interessanti questioni che richiedono ulteriori indagini.

Bibliografia:

(1) Westrum, R., Social Intelligence About Hidden Events, Knowledge:Creation, Diffusion, Utilization, Vol 3 No 3, March 1982, p.382.

(2) Hopkins, B. Missing Time: A Documented Study of UFO Abductions. New York, Richard Marek 1981.

(3) Slater, E., Ph.D. “Conclusions on Nine Psychologicals” in Final Report on the Psychological Testing of UFO Abductees” Mt Ranier, MD, 1985.

(4) Slater, E., Ph.D. Addendum to “Conclusions on Nine Psychological” in Final Report on the Psychological Testing of UFO “Abductees”, op.cit.

(5) Creighton, G. “The Amazing Case of Antonio Villas Boas” in Rogo, D.S., ed., Alien Abductions. New York, New American Library, pp. 51-83, 1980.

(6) Hopkins,B. Missing Time: A Documented Study of UFO Abductions. op.cit.

(7) Druffel, A. “Harrison Bailey and the ‘Flying Saucer Disease'” in Rogo, S.D., ed., op.cit. pp. 122-137.

(8) Strieber, W. Communion. New York, Avon, 1987.

(9) Fowler, R. The Andreasson Affair. New York, Bantam Books, 1979.

(10) Fuller, J. The Interrupted Journey. New York, Dell, 1966.

(11) Hopkins, B. Intruders: The Incredible Visitation at Copley Woods. New York, Random House, 1987.

(12) Hopkins, B. Personal communications with the author about the more than 200 abductees whom Mr. Hopkins has investigated both with and without the use of hypnosis.

(13) Westrum, R. personal communication with the author.

(14) Hopkins, B. personal communication with the author.

(15) Hopkins, B. “The Investigation of UFO Reports” in The Spectrum of UFO Research. Proceedings of the Second CUFOS Conference (September 25-27, 1981), Hynek, M. ed., pp 171-2, Chicago, J. Allen Hynek Center for UFO Studies, 1988.

(16) Kardiner, A., The Traumatic Neuroses of War. New York, P. Hoeber, 1941.

(17) van Der Kolk, B.A., Psychological Trauma. Washington, DC, American Psychiatric Press, 1987.

(18) Horowitz, M.J., Stress Response Syndromes. New York, Jason Aronson, 1976

(19) van Der Kolk, op.cit.

(20) American Psychiatric Association: Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, 3rd ed. Washington, DC, American Psychiatric Association, 1980.

(21) Slater, op.cit.

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