Buddismo, Psicologia e Illuminazione

Il Buddismo, nato come una grande “eresia” del Brahmanesimo induista , si è sviluppato come dottrina universale del riscatto dalla sofferenza  tra il sec. VI a.C. e l’VII d.C. Oggi è  la quarta comunità religiosa mondiale, dopo Cristianesimo, Islam e Induismo, e conta almeno 400 milioni di seguaci.

Verso il V° secolo a.C. il principe indiano Gotama Siddharta, percorrendo unaVia Mistica diversa da quella induista [ vedi : Induismo ], la “ Via di Mezzo” , oltre i sensi, oltre la mente, oltre l’anima ( l’IO, l’Atman, il Sè) , entra in unaCoscienza Iilluminata, libera da tutti i karma , libera dal Samsara, libera dalla sofferenza. E’ la coscienza portata ( non è detto da Chi o da che cosa ) nel Vuotodi esistenza , Sunyata , nella Estinzione del desiderio e dei karma , Nirvana. E’ ilBuddha ,l’illuminato dalla Chiara Luce, che irradia Compassione.

Una rappresentazione molto approssimativa delle relazioni tra coscienza psicologica , sensi, mente ed anima .

La coscienza psicologica può essere rappresentata come un campo in cui si manifestano  i segnali dei sensi , dei pensieri e  dei diversi processi della mente che superano la “porta” della censura.

Un aspetto profondo della mente viene comunemente chiamato inconscio , cioè ordinariamente irreperibile nel campo della coscienza.

Oltre l’inconscio, nella profondità dell’essere, l’Induismo scopre l’Atman, l’anima individuale intesa come scintilla del Divino, unica e uguale per tutti, che è in ogni essere individuale , vegetale, animale, umano, extraterrestre, etc. in quanto individuo.

Quando tacciono i sensi e la mente , nella coscienza irrompe la luce dell’Atman e la coscienza diventa una supercoscienza: la coscienza dell’unità dell’anima con il Divino.

Atman e Brahman, l’anima individuale e “Dio” , ordinariamente percepiti nella coscienza ordinaria come “due”, nella supercoscienza illuminata diventano l'”Uno“.

L’Atman-Brahman illumina la coscienza , i karma vengono estinti e il Sè supercosciente si ritrova-per grazia divina– unito a Dio in una estasi e beatitudine permanente.

L’uomo illuminato è Jivan Mukta, Anima Libera , un Sè ,”santo”.

Nell”ambiente indiano del VI secolo a.C. Siddartha s’era reso conto che l’ascetismo estremo non faceva che respingere a livelli più profondi di coscienza, rafforzando gli impulsi e gli istinti ch’egli presumeva di sradicare. La retta via -disse Buddha- sta nel mezzo (Via Mediana). Il segreto della felicità sta nell’accettarsi così come si è.
Nel risveglioilluminazione mistica la coscienza raggiunge la “non triste, non lieta, equilibrata, saggia e perfetta purezza.” ChiaraLuce.

Nel Buddhismo , nella Via di Siddharta , quando la coscienza incontra  l’Atman, l’Individualità, la supera  come ha superato i sensi e la mente , e , aldilà del Sè, aldilà dell’anima, la Coscienza è Chiara Luce, la coscienza più ” sottile”, lo Spirito.
Nel Nirvana il Buddha non è più un ” Sè”, non dice più:
” Io”. E’ Tutto nel Vuoto di Tutto.
Nella profondita’ dell’universo, del Tutto  , la sola realtà assoluta ed eterna e’Sunyata= Grande Vuoto.
Gotama è diventato un Buddha percorrendo il Buddha Sasana , un cammino di meditazione spirituale che non è il ” suo”, ma che è sempre “esistito” e che esiste indipendentemente da lui. Gli insegnamenti di Gotama, il Buddha Dharma , non è l’insegnamento propriamente “suo” ma è sempre esistito ed esiste indipendentemente da lui.

Le diverse scuole buddhiste interpretano in modi diversi lo stato di ” Buddha” :realtà di coscienza e perciò ancora mutevole ( scuola Cittamatra-Tibet) oppure realtà definitiva , fenomeno ingenerato ed eterno.
Non è possibile raggiungere una Coscienza Universale della ChiaraLuce. Ogni Buddha è una coscienza individuale, per ciò ogni Buddha è una coscienza diversa della ChiaraLuce.

Il divino nel buddhismo

Il Buddha, non è illuminato per grazia divina ma per suo sforzo, sebbene Gotama Siddharata dica di ” essere stato portato” nel  Nirvana. Non parla di Dio e per alcuni Dio non viene escluso ( religione non-teista), per altri viene negato (religione a-teista).Gotama parla dell’anima spirituale Atman , l’individualità, l’Io, come di una illusione. Durante il cammino spirituale della coscienza Gotama incontra molti spiriti, favorevoli (Tara) e demoniaci (Mara) ma non un  Dio supremo , nè come principio Divino, come il Brahman dell induismo , nè tantomeno come Dio-persona che dialoga con l’uomo.
Assoluto ed Eterno è solo il Vuoto (sunyata).
Ciò che si rivela come vero e reale nella coscienza del Buddha è la ChiaraLuce.Secondo il buddhismo Tibetano, la Chiara Luce è uno spirito innato nell’uomo ( cf. Peter Michel, Il Dalai Lama,Milano 2001) . Innato significa che non possiede nulla di vago o di temporaneo che possa rinascere cioè che non è rinato nell’individuo per determinate leggi o cause, ma innato, cioè parte della natura umana che si aggrega al concepimento . Esso è uno spirito sottile, senza inizio e senza fine ,cioè trascendente ed eterno. .
Non è una specie di anima universale, qualcosa che esiste separatamente dal Tutto, esso è … il ” bene universale” . Il Buddha è supercoscienza del Bene Universale, identificazione con il bene universale che introduce in una beatitudine immortale ( il sorriso del Buddha nè è il segno) che irradia compassione.

Secondo molte scuole buddiste la ChiaraLuce è la vera natura dello Spirito: da essa tutto proviene, il Samsara e il Nirvana compresi ; essa è l’essenza di ogni forma di esistenza ma non è uno spirito “attivo”, cioè che ” crea” qualcosa, non è uno spirito “divino” in senso occidentale. Essa è sempre individuale , nel senso che può essere còlta solo nel continuum della coscienza; non è uno Spirito Universale esistente per se stesso, un ” Dio” appunto. Nella formazione del composto individuale secondo le leggi del Karma si forma la Coscienza Individuale: la ChiaraLuce si “intorbida” a causa dell’ignoranza. Il cammino della liberazione è quello della purificazione della coscienza individuale fino alla coscienza pura della ChiaraLuce, l’illuminazione.

La salvezza buddhista -il senso della vita

Ciò che incatena lindividuo alla esistenza , alle rinascite, è il desiderio : i desideri della mente servono l’ IO, che in verità si rivela una casa vuota, illusione . Colmando i desideri dell’ IO l’individuo, kama, vive nella illusione, crea karma, rinascita, esistenza, sofferenza. Rinunciare ai desideri, la cui consapevolezza rende infelici non meno della loro realizzazione ,lasciarli esitinguere, è rinunciare a una inutile sofferenza.  La condizione suprema della felicità è quella del Nirvana, in cui l’uomo è felice pur non desiderandolo, è felice perché ha vinto l’Illusione cosmica (maya), soprattutto quella dell’IO.
Sul cammino dell’estinzione dei desideri dell’ IO la coscienza incontra lacompassione.
Traducendo (=tradendo) in termini approssimativi occidentali :

Il cammino buddhista è un cammino di superamento dell’egoismo per una vita di compassione per tutto e per tutti che nasce e irradia dalla profondità dell’essere : la ChiaraLuce. Il senso dell’esistenza individule è diventare ciò che già si è : un Buddha, la coscienza della Chiara Luce che ognuno ha in sè e che irradia compassione , amore.

L’etica buddhista

Il cammino del Buddha è caratterizzato da una energia radiante : la Compassione. Il cammino procede fino alla buddità quando è motivato non dalla salvezza di sè ( il  sè non esiste, sarebbe una illusione) , dalla “conquista” del Nirvana, ma dalla compassione, dall’amore per tutto e tutti.
Identificarsi con il Bene Universale, la Chiara Luce è ” fare ” il Bene Universale.Dice il Maestro Shantideva: Finchè esisteranno creature sensibili e finchè esisterà lo spazio infinito io mi prodigherò per contribuire il più possibile al Benessere dell’ Intera Umanità.

Buddismo e società

Il Buddismo rifiuta il sistema brahminico delle caste sociali e riconosce l’uguaglianza formale di tutti gli uomini.
Nelle società in cui è diffuso introduce, attarverso le virtù che insegna a praticare :
La compassione (percepire dentro di sé la gioia e il dolore dell’altro);
L’ amorevolezza verso tutti gli esseri viventi;
La letizia e la considerazione del lato positivo delle cose, che porta a trasformare tutte le situazioni, anche quelle negative in opportunità per progredire nella vita spirituale.
L’ imparzialità nel considerare la realtà: “Chi ha sana la mente non compete col mondo né lo condanna” così si esprime la sapienza buddista. Questo induce ad assumere un atteggiamento equilibrqto verso se stessi e verso gli altri.
Queste virtù realizzano l’apertura dell’uomo verso tutti e sublimano ogni atto umano etico nell’ Amore Universale .

Il  Buddhismo per primo nella storia delle grandi religioni insegna l’Amore come etica umana.
Jataka Mala: «..non fare agli altri ciò che non vuoi che gli altri facciano a te..»

Per il buddismo il futuro dell’uomo dipende solo dall’uomo : superare ogni forma di egoismo per vivere ed irradiare la Compassione. La compassione include l’impegno sociale  che si sviluppa nel “dare”:
-dare le cose materiali
-dare l’insegnamento religioso
-dare la ” nonpaura” della vita e della storia.

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