‘Battezzare un Extraterrestre?’ Lettura pubblica di Padre Guy Consolmagno alla Leeds Trinity University

 US JESUIT BROTHER GUY CONSOLMAGNO, VATICAN ASTRONOMER

di Enrico Baccarini© – Affianco al noto discorso tenuto da Papa Bergoglio lo scorso 14 Maggio (ne abbiamo parlato qui) in cui il Santo Padre si chiedeva “Se domani venisse una spedizione di marziani?” si affianca una lettura tenuta lo scorso venerdì 25 aprile da Padre  Guy Consolmagno, anch’esso gesuita e tra i responsabili dell’Osservatorio Vaticano di Castel Gandolfo, alla Leeds Trinity University.

Tema portante della sua conferenza è stata la domanda “Battezzereste un Extraterrestre?”, argomento ripreso da una sua recente pubblicazione. La domanda, e la sincronicità con il discorso di Papa Bergoglio, non sembrano assolutamente casuali e dimostrano come le gerarchie della chiesa cattolica stiano facendo filtrare una “consapevolezza” tra i fedeli, il fatto che nell’universo non siamo soli! Dalle posizioni oltranziste e negazioniste del medioevo, si ricordi Giordano Bruno con il suo De Infinito Universo et Mundi, siamo arrivati ai primordi degli anni ’50 quando padre Grasso (anche lui gesuita) pubblicò sulle pagine di Civiltà Cattolica i primi studi teologici sistematici sulla possibilità di mondi abitati cambiando ed invertendo radicalmente le posizioni assunte fino a quel momento dalla Chiesa Cattolica.

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Le nuove realtà che stanno emergendo lasciano intuire come i vertici vaticani stiano realmente e profondamente considerando queste tematiche, al punto da aver incrementato nell’ultimo decennio in modo esponenziale le attestazioni e dichiarazioni pubbliche, da parte di alti ufficiali o personaggi di rilievo del clero, sulla possibilità di vita nel cosmo. Si ricordino a tale riguardo Monsignor Corrado Balducci, Padre George Coyne e Padre Josè Gabriel Funes.

Ovviamente ad oggi non si parla di visite (antiche o recenti) sul nostro pianeta, lasciando quindi totalmente scoperta la domanda, ma si prende atto che “i piani divini” hanno sicuramente portato la vita a nascere anche su altri pianeti oltre la Terra. Un punto nevralgico, fondamentale, che certamente non risolverà e risponderà a molte domande ancora aperte ma che pone questa nuova posizione in un momento storico estremamente particolare e sensibile per il genere umano.

Ecco il link al quotidiano The Guardian che ha riportato la lecture tenuta da Padre Consolmagno, mentre qui sotto il video integrale della sua conferenza.

 

Per completezza di informazione riportiamo anche un articolo, a firma Luca Rolandi, apparso su Vatican Insider del quotidiano La Stampa il 1 dicembre 2011 in cui Padre Consolmagno già approfondiva il tema.

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Padre Guy Consolmagno di Detroit è il curatore della collezione di meteoriti della Santa Sede

LUCA ROLANDI
ROMA

In una lunga intervista di Roberto Allegri sul sito segnidalcielo.it a Guy Consolmagno, un teologo e astrofisico di fama mondiale, ricercatore scientifico alla “Specola Vaticana”. racconta le sue ricerche che portereebero alla conclusione di una possibile prospettiva di vita nello spazio di altre forme di vita intelligenti.Consolmagno la considera una eventualità fantastica.

In tutto il mondo fervono ricerche scientifiche sull’argomento. I maggiori studiosi della materia, pur ammettendo che ancora non si hanno prove significative, affermano che sono sempre più numerosi gli indizi favorevoli a una simile ipotesi. E il teologo e astrofisico della Specola afferma: «L’idea che nello spazio ci siano altre forme di vita intelligente non è assolutamente in contrasto con pensiero tradizionale cristiano».

Ora il gesuita astronomo  va oltre e prepara un messaggio di benvenuto ad eventuali forme di vita extraterrestri nell’universo. Consolmagno è convinto che se incontrasse un alieno, sarebbe felice di battezzarlo.

Parlando alla vigilia del British Science Festival, padre Consolmagno ha detto al Daily Telegraph di sentirsi «a suo agio» con l’idea di forme di vita evoluta nello spazio interplanetario ma che, a proposito del battesimo degli Ufo,
glielo offrirebbe «solo se me lo chiedono».

L’astronomo gesuita, uno dei 12 che lavorano per l’Osservatorio della Santa Sede, ha osservato che le caratteristiche che contraddistinguono un’anima (intelligenza, libero arbitrio, libertà di amare e libertà di decidere) non sono necessariamente esclusive degli esseri umani. «Ogni entità, non importa quanti tentacoli abbia, può avere un’anima».

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