Atlantide Brasiliana? Ricercatori scoprono un “pezzo” di continente sprofondato nell’Atlantico

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Un gruppo di geologi brasiliani ha scoperto al largo delle coste di Rio, in Brasile, un grosso frammento di granito che potrebbe proveniente da un antico continente perduto, sprofondato sul fondo dell’Oceano Atlantico circa 100 milioni di anni fa, durante la separazione dell’Africa dal Sud America.

I primi campioni di granito sono stati raccolti già due anni fa, quando il CPRM, l’agenzia geologica nazionale del Brasile, ha condotto un’esplorazione del fondale marino al largo del  Rio Grande, dove si trova una lunga dorsale che corre la parte meridionale dell’Atlantico (battezzata ‘Elevacao do Rio Grande‘, NdR).

Analizzando i primi campioni, i ricercatori avevano già ipotizzato che il granito potesse provenire da un antico continente sprofondato sul fondo dell’oceano, ma per trovare conferma alla loro teoria, nel mese di aprile del 2013 è stata organizzata un’ulteriore spedizione sul fondale a bordo del sommergibile “Shinkai 6500”, trovando altri indizi a sostegno dell’ipotesi.

L'articolo scientifico che ha dato notizia della scoperta nel mondo accademico.

L’articolo scientifico che ha dato notizia della scoperta nel mondo accademico.

Per arrivare alla conferma definitiva, il prossimo passo dei ricercatori sarà quello di scavare i fondali dell’oceano.

Alcuni campioni recuperati dal fondale marino.

Alcuni campioni recuperati dal fondale marino.

 

Roberto Ventura Santos, un alto funzionario del CPRM, ha detto che l’ipotetico continente perduto potrebbe considerarsi l’Atlantide dei brasiliani. “Ne siamo quasi certi”, ha spiegato, “dobbiamo solo rafforzare la nostra ipotesi. Avremo una conferma definitiva entro quest’anno, quando cominceremo lo scavo dei fondali per recuperare altri compioni di roccia”.


Prospezione sonar del continente sommerso (Fonte: Mohriak et al. - 2010).

Prospezione sonar del continente sommerso (Fonte: Mohriak et al. – 2010).

A febbraio del 2012, uno studio simile è stato pubblicato su Nature Geoscience. Un gruppo di ricercatori hanno trovato alcune sezioni di un antichissimo continente che sarebbe esistito in un arco di tempo molto remoto, tra i i 2 miliardi e gli 85 milioni di anni fa, e che ora giace sul fondo dell’Oceano Indiano.


La porzione di territorio, che gli scienziati hanno denominato Mauritia, prima si separò da un continente più vasto per poi sprofondare sotto le acque dell’oceano.

Secondo la teoria geologica più condivisa, fino a circa 750 milioni di anni fa la massa delle terre emerse formava un unico supercontinente chiamato Rodinia. E anche se oggi risultano separate da miglia di chilometri di oceano, l’India e il Madagascar un tempo si trovavano l’una accanto all’altra.

Il pensiero sempre ad Atlantide

Quasi come un pensiero fissato nella coscienza collettiva dell’umanità, ogni volta che si parla di continenti perduti o territori che affondano, il pensiero volge immediatamente ad Atlantide, la leggendaria isola sulla quale, secondo le teorie più in voga, sarebbe esistita una civiltà altamente progredita socialmente e tecnologicamente, e che sarebbe andata distrutta a seguito di un catastrofico cataclisma globale.

Il primo riferimento ad Atlantide si deve al filosofo greco Platone, il quale la cita nelle sue opere, il Timeo e il Crizia. Secondo Platone, Atlantide aveva un esercito navale tanto potente che nel 9600 a.C. fu capace di conquistare l’Europa occidentale e tutta l’Africa.

La distruzione di Atlantide avvenne nel giro di una sola notte. Secondo Platone, l’isola sprofondò sul fondo dell’oceano Atlantico, ma alcuni ricercatori, tra cui il Barbiero, pensano che Atlantide, a seguito di un repentino spostamento dell’asse terrestre per cause al momento non determinabili, sia diventata quello che per noi è oggi il Polo Sud, cioè l’Antartide. [Leggi il post sull’ipotesi di Barbiero].


Da quando Platone descrisse per primo il continente perduto di Atlantide, questo è stato oggetto di studi e di ricerche sia in campo letterario, sia in campo scientifico.

Su questa misteriosa civiltà sono stati scritti moltissimi libri: alcuni nel tentativo di provarne la reale esistenza, altri con lo scopo di dimostrarne l’origine puramente fantastica. Lavorando su centinaia di letture psichiche di Edgar Cayce, gli autori de “I Misteri di Atlantide” hanno ricostruito una storia dell’antica Atlantide, hanno compiuto ampie ricerche in tutto il mondo dalla sfinge alle Bahamas – cercando le tracce di Atlantide, con l’aiuto delle registrazioni di Edgar Cayce. Ora, per la prima volta, le scoperte delle più recenti spedizioni vengono pubblicate in questo libro.

Fonte – ilnavigatorecurioso, 08 maggio 2013

Ne hanno parlato anche l’ANSA, La Repubblica,  La ComissãoElevação do Rio Grande – PROAREA” patrocinata dalla Marina Militare brasiliana,

Post Scriptum di Enrico Baccarini© – Dopo aver svolto qualche ricerca abbiamo trovato alcuni articoli scientifici pubblicati nel corso degli ulti anni su alcune riviste scientifiche internazionali. Spero questi riferimenti possano essere utili a tutti coloro che vogliano approfondire come noi questa affascinante scoperta.

– Barker, P.F., Carlson, R.L. et al. 1981. Deep Sea Drilling Project – Leg 72 – Southwest Atlantic: Palaeocirculation and Rio Grande Rise tectonics. Geological Society of America Bulletin, 92, 294-309.
– Barker, P.F., Buffler, R.T., Gamboa, L.P. 1983. A Seismic Reflection Study of the Rio Grande Rise. In: Barker, P.F., Carlson, R.L., Johnson, D.A. et al. ( eds ) Initial Reports of the Deep Sea Drilling Project, Washington, (US Govt Printing Office ), 72, 499-517.
– Mohriak et al (2010). Geological and geophysical interpretation of the Rio Grande Rise, south-eastern Brazilian margin: extensional tectonics and rifting of continental and oceanic crusts . Petroleum Geoscience, Vol. 16, pp. 231-245


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