Anunnaki, il film Lorenzo Andreaggi
Regia: Lorenzo Andreaggi
Anno di produzione: 2014
Durata: 140′
Tipologia: lungometraggio
Genere: fantascienza/grottesco/religioso
Paese: Italia
Produzione: Andreaggi Film
Formato di ripresa: HDV
Formato di proiezione: HD, colore
Titolo originale: Anunnaki
Sinossi: Sul pianeta Nibiru (il dodicesimo del sistema solare), l’oro inizia a scarseggiare e l’atmosfera diventa irrespirabile. Alalu, re degli Anunnaki, spodestato dal nuovo re Anu (al quale vengono strappati gli attributi), fugge con la propria astronave per non incorrere all’esilio. Nell’universo, trova il pianeta Terra. Prima di morire, manda un messaggio a Nibiru sulla strabiliante scoperta. Anu, decide insieme a suo figlio Enki e ai suoi consiglieri, di costruire un lavoratore primitivo che fatichi al posto loro per continuare ad estrarre l’oro sul pianeta Terra. Nasce così, ad immagine e somiglianza, in un laboratorio bio-genetico detto “Casa della Vita”, l’essere umano, ovvero Adamu e Ti-Amat (Eva). Enki diventerà il capo della missione, l’infermiera Ninmah diventerà madre, Enlil appagherà la sua voglia di fare sesso con Sud e Ziusudra salverà l’umanità dal diluvio universale. Grazie agli incroci del DNA degli alieni di Nibiru, il film racconta (in maniera grottesca) il tanto atteso “anello mancante” che fece evolvere gli ominidi in uomini dotati di intelligenza.
Qualche riflessione, di Enrico Baccarini
Produrre un film, oggi come oggi, non è solo un’impresa ardua ma una vera e propria sfida. Realizzarlo attraverso la passione e in una regione come la Toscana è forse un’impresa ancor più difficile ma quando il sogno viene coronato dal successo, ogni fatica sembra scomparire in un attimo.
Questo sogno Lorenzo Andreaggi lo ha realizzato e reso possibile grazie ad un impegno costante e continuativo protrattosi per alcuni anni e culminato nella pellicola Anunnaki.
Andreaggi si ispira alle antiche mitologie sumere e agli studi di Zacharia Sitchin, studioso e traduttore delle antiche tradizioni dei popoli mesopotamici. Lo scenario che il film presenta è quello di esseri divini scesi sul nostro pianeta per sfruttarne le risorse minerarie e, parallelamente, coinvolti nella creazione del genere umano. Andreaggi come Sitchin pone l’accento su un aspetto ‘eretico’ della storia dell’uomo ma lo fa addentrandosi nei meandri di realtà che la storiografia e l’archeologia moderne stanno confermando ogni giorno sempre più.
Il Film, di Lorenzo Andreaggi
Forse Darwin aveva torto… la sua teoria dell’evoluzione non aveva fatto i conti con le scritture cuneiformi ritrovate sulle tavolette d’argilla lasciate dagli Dei creatori, gli Anunnaki. E’ così che in una delle regioni più belle d’Italia, la Toscana appunto, prende vita il film indipendente di Lorenzo Andreaggi, giovane regista fiorentino (già alle prese con il precedente film del 2011 tratto dal suo romanzo medievale “I trabocchetti del Bandino” edito da Sarnus).
“In Toscana possiamo trovare ogni tipo di scenografia” – spiega il regista – “dal deserto afoso di Accona (Siena) alle bianche terme di San Filippo, dal villaggio primitivo di Campagnatico (Grosseto) costruito da Riccardo Chessa, alla Grotta della Villa del Bandino e ai cunicoli sotterranei di Firenze, nonchè alle balze del Valdarno”. Sulla base di questi meravigliosi paesaggi primordiali, si snoda la storia degli antichi Dei della Mesopotamia, di Sumer, di Eridu, del giardino dell’E.DIN: gli Anunnaki. Sul pianeta Nibiru (il dodicesimo del sistema solare), l’oro inizia a scarseggiare e l’atmosfera diventa irrespirabile. Alalu, re degli Anunnaki, spodestato dal nuovo re Anu (al quale vengono strappati gli attributi), fugge con la propria astronave per non incorrere all’esilio.
Nell’universo, trova il pianeta Terra. Prima di morire, manda un messaggio a Nibiru sulla strabiliante scoperta. Anu, decide insieme a suo figlio Enki e ai suoi consiglieri, di costruire un lavoratore primitivo che fatichi al posto loro per continuare ad estrarre l’oro sul pianeta Terra. Nasce così, ad immagine e somiglianza, in un laboratorio bio-genetico detto “Casa della Vita”, l’essere umano, ovvero Adamu e Ti-Amat (Eva). Enki diventerà il capo della missione, l’infermiera Ninmah diventerà madre, Enlil appagherà la sua voglia di fare sesso con Sud e Ziusudra salverà l’umanità dal diluvio universale. Grazie agli incroci del DNA degli alieni di Nibiru, il film racconta (in maniera grottesca) il tanto atteso “anello mancante” che fece evolvere gli ominidi in uomini dotati di intelligenza. “Al contrario dello scorso film, questo è totalmente girato con telecamera a spalla, nessun cavalletto!” – continua Andreaggi – “E’ una tecnica che venne usata principalmente negli anni ’70 da Pasolini, nei suoi film stroncati dalla critica e oggi resi grandi cult. Il pubblico ha dimenticato “il processo creativo” di un film. Oggi quando vai al cinema e ti siedi comodamente sulla poltrona, vedi di tutto, oltre i limiti della tua immaginazione non lasciando spazio al tuo cervello di creare, di gestire appunto “il processo creativo”. Spero di essere riuscito con questo film a “riportarlo in vita.”
Un altro aspetto di questo film è che è stato girato interamente muto, senza audio. Il tutto è stato doppiato ispirandosi alle voci “gracchianti” del famoso caso Ufologico “Amicizia”. Il tutto è stato musicato con l’aggiunta di rumori e suoni, proprio come veniva prodotto un film di stampo Pasoliniano. Non era possibile fare questo film con audio in presa diretta, gli attori davano “il meglio di sé” con accenti toscani, pugliesi etc. “Anunnaki si prospetta un film diverso, e’ stato girato con pochissimi soldi ma speriamo che la resa possa dimostrare il contrario. Nel film sono presenti più di 100 tra attori e comparse. Di grande impatto è stata la colonna sonora di 65 tracce musicali interamente composta per l’occasione dal compositore e musicista romano della Rai, Cesare Carotenuto. La realizzazione di questo film indipendente nasce dall’impegno del regista Lorenzo Andreaggi e dallo sceneggiatore Mario Mariani che insieme hanno scritto “Anunnaki”, un mix tra fantascienza e grottesco, basato sulle idee di Zecharia Sitchin, sumerologo ed esponente della cosiddetta “Archeologia non ufficiale”. Trattandosi di un tema affascinante e poco ortodosso che coinvolge teorie scientifiche, filosofiche e bibliche, il film riproduce sullo schermo il contenuto delle tavolette sumere conservate nei musei di Bagdad in Iraq.
Le riprese esterne sono state realizzate tutte in Toscana, nelle campagne della Maremma. Per la creazione delle scene interne è stato di fondamentale importanza l’intervento del designer milanese Dodo Mariani e della modellista Sonia Formichi che hanno saputo amalgamare le strutture innovative e fantascientifiche con le costruzioni primordiali del laboratorio bio-genetico della Ziggurat, (in micro-scenografia) in cui il film è ambientato. Per alcune riprese sono state utilizzate le capanne ricostruite dal Laboratorio di Archeologia Sperimentale “Gli Albori” di Riccardo Chessa che già aveva ospitato Alberto Angela per la sua trasmissione. L’apporto di attori professionisti già collaudati da lunghi anni di esperienze teatrali, cinematografiche e televisive come Adelaide Foti (nella sua ultima interpretazione cinematografica) Andrea Nannelli e Roberto Faggi (Interpreti assieme a Sergio Castellitto della Fiction RAI “Don Milani”) hanno contribuito ad alzare il livello qualitativo già elevato da altri attori emergenti provenienti dal teatro fiorentino e dalla scuola di cinema “Immagina” di Giuseppe Ferlito, come Walter Nestola. I costumi sono del regista e attore del “Mese Mediceo” Alessandro Riccio, mentre il trucco e il make-up sono di Stefania Ciaccheri. Il fotografo di scena e ideatore di alcuni oggetti scenografici è Fabio Mandosio.
Il film, è stato proiettato a Firenze in anteprima nazionale al Teatro Verdi, a Roma e di nuovo a Firenze nell’ambito del Festival Cinetour Viaggi. Conclude Andreaggi: “Questo è il primo film sugli Anunnaki che viene prodotto al mondo. Molti mi chiedono di John Gress. Chi? Rispondo io. Ah si, quella bufala mediatica di attori e registi scomparsi… internet nelle menti suscita questo ed altro”.
Interpreti:
Gabriele Riillo (Enki)
Laura Iarrobino (Ninmah)
Francesco Vezzosi(Ningishzidda)
Mario Mariani (II) (Enlil)
Anastasia Passerotti (Sud)
Andrea Nannelli (Anu)
Yuliia Kravchenko (Antu)
Adelaide Foti (Consigliera Reale)
Roberto Faggi (Saggio Reale)
Sandro Trippi (Saggio Reale)
Marco Giaquinto (Alalu)
Niccolò Degl’innocenti (Anzu)
Lisa Montelatici (Damkina)
Eva Andreaggi (Ti-Amat)
Flavio Fontani (Marduk)
Andrea Pacini (Endubsar)
Federico Del Colle (Emissario)
Gianluca Gigli (Emissario)
Walter Nestola (Ziusudra)
Sara Pagani (Moglie di Ziusudra)
Fabio Mandosio (Dottore)
Chiara Biffoli (Infermiera)
Ambra Mariani (Infermiera)
Chiara Nistri (Infermiera)
Paola Lubrano (Infermiera)
Emanuela Sabatini (Guaritrice)
Andrea Negroni (Adamu)
Paola Mariani (Infermiera)
Eleonora Picheca (Lavandaia)
Maddalena Degl’innocenti(Lavandaia)
Thomas Gargani (Scriba)
Leonardo Pennuti (Popolano)
Maurizio Tatini (Popolano)
Marzia Mugnai (Popolana)
Monica Ciani (Popolana)
Leonardo Turrini (Popolano)
Tommaso Giordano (Ragazzo)
Enrico Nocentini (Ragazzo)
Federico Nocentini (Bambino)
Diego Sacchi (Cane bambino)
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