Un regista fiorentino alle prese con “Annunaki, il film che spiega l’umanità”
Annunaki, il film che spiega l’umanità
Il giovane regista fiorentino Lorenzo Andreaggi alle prese col film che impegnò John Gress, il regista americano di cui da mesi si sono perse le tracce, e che fu bloccato per improvvisi problemi di budget. Tratto dai romanzi di Sitchin, narra della stretta dipendenza della stirpe umana dagli alieni di “Nibiru“
Firenze – “Annunaki”, il film girato dal regista fiorentino Lorenzo Andreaggi, è molto più di un semplice film. Intanto, è ancora in itinere: le riprese sono cominciate nel 2011 e prevedibilmente il film sarà pronto per le sale a Primavera 2013. Ancora, il film è alla sua seconda, diciamo così, “nascita”: infatti, l’idea di base partì dal regista indipendente americano John Gress (di cui, da qualche mese, si sono perse le tracce) che però fu costretto a interrompere le riprese per questioni (almeno ufficialmente) legate al budget.
Andiamo alla trama, così singolare che per qualcuno il vero motivo della interruzione dei lavori è legato alla “scomodità” del narrato. In sintesi, come spiega lo stesso giovane regista fiorentino, “la storia è tratta dai best-seller mondiali di Zecharia Sitchin sulla nascita di Adamu e Ti-Amat (Eva). Secondo lo scrittore, che segue tradizioni ricavate dalla traduzione di antichissimi testi sumerici, sarebbe avvenuto un forte contatto con una colonia di alieni del dodicesimo pianeta del sistema solare (Nibiru) detti appunto Anunnaki (ovvero coloro che dal cielo scesero sulla Terra)”. Una teoria che sposterebbe di fatto l’origine dell’uomo e la sua evoluzione da una mente nconoscibile divina a forze extraterrestri dotate di un’enorme scienza, conoscenza e potere, che avrebbero “costruito” l’uomo a loro immagine e somiglianza. Insomma, una sorta di gigantesco esperimento genetico che avrebbe condotto la stirpe umana a ciò che vediamo oggi (nel bene e nel male…).
La trama è dunque senz’altro interessante, e il giovane regista fiorentino è senz’altro una delle figure più promettenti dell’ultima generazione di registi toscani e nazionali. Non solo regista, è infatti anche scrittore, tant’è vero che il suo primo film sul Medioevo, che riscosse un lusinghiero successo di pubblico e critica, era basato sul suo romanzo “I trabocchetti del Bandino”.
Quanto ad Annunaki, che in realtà mette in luce una storia “altra” dell’intera umanità (qualcuno direbbe che si tratta di molto più di un’ipotesi, viste le ricerche minuziose che lo stesso Sitchin svolse sui testi sumerici), con trentacinque minuti di girato sulla complessiva ora e mezza di cui sarà composto, resta non solo un film appassionante, ma anche una sfida totale a tutto ciò che crediamo. E soprattutto, che crediamo di sapere.
Fonte – Stampa Toscana, 9 giugno 2012
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