Othman: “se arrivassero gli alieni vi informeremo”
NEW YORK (15 ottobre) – Nello stesso giorno in cui sopra New York sono passate tre misteriose luci, un gruppo di giornalisti ha potuto incontrare al Palazzo di Vetro la astrofisica malese che alcuni media britannici avevano indicato come l’“ambasciatrice Onu incaricata di gestire un primo contatto con gli alieni”.
L’avvistamento dei tre oggetti nel cielo cristallinodella città, ieri, è rimasto senza spiegazioni precise: la Federal Aviation Administration si è limitata a ipotizzare che fossero “semplicemente” tre palloni sfuggiti a qualcuno. La spiegazione non ha affatto convinto la gente di New York, e anche nella sala stampa dell’Onu la professoressa Mazlan Othman ha fatto fatica a convincere il pubblico che il suo incarico di direttrice dell’Ufficio per gli Affari dello Spazio (Unoosa) non comporta anche le mansioni di dare il benvenuto e di stabilire rapporti diplomatici con eventuali extraterrestri: «Non sono stata nominata ambasciatrice per gli alieni», ha insistito l’astrofisica, cercando di rintuzzare il pettegolezzo messo in moto dieci giorni fa dai domenicali britannici. Ma la signora non ha negato che gli alieni possano esistere, anche se ha chiarito: «Statisticamente è verosimile che la vita esista altrove. Ma quando parlo di vita, non parlo di esseri come noi, quanto di batteri o microrganismi».
L’incrociarsi dei due fatti – l’avvistamento delle tre luci sopra la città e la conferenza stampa dell’astrofisica – era casuale, ma testimonia di quanto il tema della vita extraterrestre sia diventato appassionante e insistente. Dopotutto, solo pochi giorni fa abbiamo segnalato la scoperta di Gliese 581, un pianeta lontano 20 anni luce che ha un’atmosfera e una temperatura che potrebbero ospitare qualche forma di vita. E la professoressa Othman è caduta nel calderone dei pettegolezzi “spaziali” perché ha partecipato in Gran Bretagna a una conferenza della Kavli Royal Society in cui esperti di ogni scienza discutevano appunto dell’ipotesi della vita extraterrestre.
Dopo che i domenicali hanno lanciato l’idea che l’astrofisica fosse destinata a tenere i contatti con gli alieni, la signora ha dovuto convocare la conferenza stampa al Palazzo di Vetro per spiegare quale sia il suo vero compito. E così si è scoperto che ha dei compiti forse meno romanzeschi, ma molto più urgenti per noi terrestri, e cioè assicurarsi che lo spazio non venga sfruttato a scopi militari, insistere che le missioni spaziali smettano di lasciare immondizie in orbita, e far sì che ci sia una politica unitaria dell’Onu nel caso un asteroide si dirigesse contro il nostro Pianeta. «E se davvero arrivassero gli alieni?», hanno chiesto comunque i giornalisti. «Allora – ha risposto la professoressa Othman – insisterei che i governi esercitassero la massima trasparenza nei confronti dei loro cittadini».
Fonte – Il Gazzettino, articolo di Anna Guaita, 15 Ottobre 2010
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