L’ultimo calice di Cleopatra, un mix di veleni uccise la regina
Un cockatil mortale. Un miscuglio di oppio e piante velenose. A causare la morte della celebre regina di Egitto Cleopatra nel 30 a.C. non sarebbe stato il famoso aspide dei libri di storia ma una pozione di veleni. La rivoluzionaria e suggestiva ipotesi è di uno storico tedesco, Cristoph Schaefer dell’università di Trier.
Jean-André Rixens, La morte di Cleopatra (1874), Musée des Augustins (Toulouse)
Il suo studio ha riscosso grande successo, diventando un documentario per la televisione pubblicca Zdf. Schaefer sostiene che la versione tradizionale della morte dell’ultima regina d’Egitto “contrasta con il carattere di Cleopatra una donna bellissima che – così pensa lo storico – difficilmente avrebbe accettato una morte lenta e straziante, capace di sfigurarle il volto, come quella che provoca il veleno dell’aspide. Schaefer, che già nel 2006 ha scritto un libro sulla vita di Cleopatra, per le sue ricerche si è basato anche sugli antichi testi medici ad Alessandria d’Egitto ed ha intervistato esperti di serpenti velenosi, secondo i quali il morso dell’aspide avrebbe lasciato segni evidenti su tutto il corpo di Cleopatra e l’avrebbe uccisa nell’arco di molti giorni.“Ma la regina voleva conservare la sua bellezza anche dopo la morte e sapeva quali sarebbero state le conseguenze del morso del serpente. Per questo probabilmente scelse invece un mix di oppio e piante velenose (la cicuta e l’aconito napello) per togliersi la vita rapidamente, senza soffrire, e mantenendo la sua mitica bellezza. A sostenere l’ipotesi di Schaefer è il tossicologo tedesco Dietrich Mebs, esperto di veleni. Secondo Mebs i sintomi che si verificano dopo un morso di serpente velenoso sono molto sgradevoli, e includono vomito, diarrea e insufficienza respiratoria. Cassio Dione, storico romano che scrisse 200 anni dopo la morte della regina, ha descritto la morte di Cleopatra come tranquilla e indolore, incompatibile con un morso di cobra, spiega il tossicologo: “Il veleno del serpente avrebbe infatti causato una dolorosa e deturpante morte”: in quel caso, il corpo di Cleopatra sarebbe stato paralizzato e lei, pienamente cosciente, avrebbe provato dolori strazianti”.
E poi ci sono anche altri elementi: “Il problema principale con qualsiasi morso di serpente sono gli effetti imprevedibili, perché il veleno dei serpenti è altamente variabile. La quantità di veleno in un morso potrebbe essere insufficiente [per suicidarsi. Perché correre il rischio di sopravvivere con questi sintomi sgradevoli?”, si chiede Mebs. Per difendersi, un serpente velenoso è infatti capace di mordere una vittima senza iniettare il veleno. È il cosiddetto dry bite, e permette di non sprecare veleno su una vittima troppo grande per essere mangiata.
Risultato, secondo i ricercatori, facilmente più ottenibile con una miscela di veleni, i cui disaggi e gli effetti erani ben noti agli Egizi: “Gli antichi papiri mostrano che gli Egizi conoscevano i veleni, e un papiro dice che Cleopatra li provò veramente”, sostiene Schaefer ritiene, in accordo con Mebs, che la regina si suicidò con un cocktail di droghe fatto di oppio, Aconitum e cicuta. A quei tempi, spiegano, era noto che un tale mix avrebbe causato una morte piuttosto indolore in poche ore. L’oppio avrebbe infatti agito come analgesico, la cicuta avrebbe paralizzato il sistema nervoso fino alla morte per insufficienza respiratoria, mentre l’Aconitum è una pianta estremamente tossica.
“Una tale miscela avrebbe potuto tecnicamente funzionare – dice Alain Touwaide, un’autorità internazionale per quanto riguarda le piante medicinali dell’antichità – tuttavia non era per niente comune mischiare veleni vegetali ai tempi di Cleopatra”. La parola fine, forse, potrebbe arrivare solo da un’analisi forense sul copro della regina, se mai un giorno verrà trovato. Solo così, secondo Touwaide si potrà “risolvere il mistero della sua morte”.
Fonte – Ancient Times, 10 luglio 2010
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