Wewelsburg e le società iniziatiche tedesche
tratto da ARCHEOMISTERI N° 31 – Gennaio/Febbraio 2007
(Testo e Foto dell’autore, materiale coperto da Copyright ©)
Abbiamo ripercorso, nello scorso numero di ARCHEOMISTERI, la tappa più significativa di un viaggio che questa estate ci ha visti impegnati presso alcuni siti storici tedeschi che ospitarono l’iniziale coacervo di ideologie esoteriche sottese al movimento nazista. Wewelsburg ha costituito una tappa obbligata all’interno di un più vasto percorso di studio personale che ci ha permesso di toccare alcune capitali europee nonché quei luoghi che vengono identificati oggi come le roccaforti ideologiche entro cui assunse forza e vigore quel movimento ideologico e culturale che conosciamo con il nome di nazismo esoterico. Nelle vicinanze dell’ameno castello abbiamo avuto modo anche di visitare la meno nota Externsteine, un luogo in cui le antiche conoscenze pagane e druidiche si fusero con la nuova ideologia dei Reich, originando una commistione ideologico-religiosa mai osservata entro un partito politico. Da tali assunti vogliamo continuare questo nostro percorso visitando a posteriori, e cercando di recuperare alcune risposte, circa le motivazioni che permisero a determinate ideologie di strutturarsi così profondamente entro il partito nazista. Cercheremo inoltre di delineare il quadro storico e culturale che permise la creazione di queste entità culturali nonché la parallela ideazione di una nuova cultura religiosa che avrebbe avuto in Wewelsburg il suo centro di potere principale.
Le motivazioni storiche e culturali
“Dobbiamo rinnovare il culto dei Germani ”, con queste parole un giovanissimo caporale Adolf Hitler si espresse durante un discorso, tenutosi nel 1920, poco dopo la fondazione del Partito NazionalSocialista Tedesco (NSDAP). Parole quantomeno sibilline e che lasciano appena intravedere il moto insondabile che certamente si agitava nell’animo di un giovane reduce della Prima Guerra Mondiale. Già in quel periodo si ritiene che Hitler si fosse avvicinato, o facesse già parte, di circoli esoterico-politici come quelli della Thule Gesellschaft, un organismo fondato nel 1918 da Rudolf von Sebottendorff1, al secolo Rudolph Gauler, e connotati da un acceso nazionalismo nonché da un intenso antisemitismo. La Thule costituisce forse l’esempio più palese di quanto andremo a presentare in queste pagine ovvero di istituzioni in cui il sentimento di nazionalità, unito alla volontà di risollevare l’onore di un paese devastato dalla guerra, aveva permesso di promuovere nuove forme culturali e nuovi campi di ricerca interiore.
La società Thule, che non fu come molti continuano ad affermare una società segreta bensì un cenacolo di stampo culturale-esoterico-nazionalista gerarchicizzato, attinse a piene mani dalle teorie del professore di geopolitica Karl Haushofer2, convinto assertore della rinascita della grande Germania nonché si fece portavoce di una politica espansionistica verso est tesa a ricostituire un solido “spazio vitale”3 che avrebbe a sua volta garantito il dominio sul mondo. A tali “dottrine” si affiancarono gli insegnamenti di un curioso monaco cistercense, sospeso a divinis dalle gerarchie ecclesiastiche, Adolf Lanz Von Liebenfels fondatore dell’Ordine dei Nuovi Templari, e primo patrocinatore dell’idea sull’esistenza di una razza superiore formata dall’antico popolo ariano, ritenuto a sua volta di origine semidivina e a cui era stato affidato il compito di liberare il mondo dagli popolo ebraico.
A questo si aggiunge un dato poco rimarcato nelle pubblicazioni sul tema, la Thule si ispirò anche al Buddismo tibetano deformandone i contenuti principali nonché annettendovi le dottrine esoteriche proposte dalla teosofa di origine russa madame Helena Petrovna Blavatsky, considerata la più grande medium e occultista della storia recente nonché la fondatrice della Società Teosofica Internazionale.
La Blavatsky sosteneva di essere in contatto telepatico con antichi “Maestri sconosciuti”, sopravvissuti di una razza eletta vissuta tra Tibet e Nepal, rifugiatisi in seguito a una spaventosa catastrofe nelle viscere della Terra ove avrebbero fondato una straordinaria civiltà sotterranea all’oscuro del mondo, la leggendaria Agarthi.
Gli appartenenti alla Thule mirarono, attraverso la telepatia e attraverso specifiche pratiche esoteriche, che si svolgevano solitamente nei boschi e vicino a corsi d’acqua, ad entrare in contatto con questa sorta di superuomini, al fine di ricostituire la leggendaria razza superiore e concedere alla Germania “il ruolo e la potenza che le spettavano”.
Proprio in tale ambito siti archeologici come quello di Externsteine assunsero un valore ed una valenza unici dopo la conquista del potere da parte del nazismo. Le lunghe arenarie scure evocanti nel loro aspetto le antiche rune, gli alti bastioni scavati dal tempo e dalle intemperie, il tutto accentuato dalla presenza di un ameno stagno e dal carattere maestoso del manto forestale limitrofo, spiegano la vocazione che spinse i primi gerarchi nazisti a recarsi in questo luogo e a trasformarlo nel sito per antonomasia ove le élite delle SS ricevevano il loro “battesimo sacro” per assurgere ai gradi più alti delle loro gerarchie. Wewelsburg e Externsteine si legano indissolubilmente entro quel progetto, prevalentemente himmleriano, di creare oltre ad una nuova “razzia ariana” anche una nuova religione globale4.
A tale riguardo riteniamo importante raccontare una nostra esperienza personale, vissuta proprio durante la nostra spedizione estiva, sintomatica di un percorso che solo cinquant’anni fa centinaia di persone sperimentarono nel cammino iniziatico di Externsteine. Abbiamo voluto ripercorrere e sperimentare in prima persona una delle tappe che vedevano coinvolti i giovani ufficiali delle SS durante il loro rito di iniziazione. Ci siamo quindi distesi in quell’incavo di arenaria conosciuto con il nome di “sepolcro” cercando di comprendere quali elementi potessero essere stimolati nell’iniziando. Siamo rimasti davvero sconcertati nel percepire subito un cambiamento, quasi un distacco dalla realtà circostante, originato dalla perfetta “copertura” che questo incavo produce sul soggetto. Ogni suono esterno viene attutito mentre il flebile suono dell’inspirazione e dell’espirazione sembrano predominare su ogni altro. Una situazione del genere favorisce sicuramente stati meditativo-contemplativi profondi, gli stessi che erano richiesti ai giovani ufficiali durante la loro iniziazione. A differenza di noi però questi stessi dovevano rimanere entro il sarcofago per una notte intera cercando di riscoprire e richiamare a sé le antiche forze che avevano reso eroi gli uomini del mito. Una vera e propria morte e rinascita rituale che, accompagnata dalla sacralità del luogo e da rituali pagani mutuati dal nazismo, trasformavano il tutto in un vero e proprio rituale religioso.
La voce della memoria
Giorgio Galli autore del primo testo italiano sul nazismo esoterico5, in una recente intervista rilasciata alla rivista cattolica 30 Giorni6, chiarisce ampiamente quel retroterra culturale e storico che condusse queste concezioni ad assurgere un ruolo predominante nella cultura tedesca successiva al 1918. gInnanzitutto una concezione secondo cui la storia che conosciamo è solo una parte della storia dell’umanità. Solo alcune élites di iniziati conoscono “tutta” la storia. La storia antichissima di civiltà pure e incorrotte. Questo sapere e queste conoscenze, a cui è possibile attingere con pratiche e riti occultistici, trasmettono un particolare potere agli iniziati i quali devono svolgere anche un ruolo politico per gestire il futuro di una umanità decaduta cui occorre restituire le doti e le caratteristiche andate perdute nel tempo. I componenti di queste società si ritengono, insomma, depositari di un’antica sapienza primordiale che si manifesta spesso in riti particolari. Un fatto interessante è che alcuni adepti di gruppi esoterici si trovano a ricoprire ruoli anche nei servizi segreti dei propri Paesi. Un personaggio chiave in tal senso è il tedesco Theodor Reuss, della società occultistica Ordo Templi Orientis, maestro dell’inglese Aleister Crowley. Crowley, anch’egli maestro d’occultismo e al contempo agente dei servizi segreti inglesi, alla fine dell’Ottocento aderisce alla celebre Golden Dawn – una derivazione, come s’è detto, della Società rosacrociana – e poi fonda una sezione inglese dell’Ordo Templi Orientis . La Golden Dawn è a sua volta collegata con associazioni tedesche connesse alla dottrina segreta della russa madame Elena Blavatsky – fondatrice a New York, nel 1875, della Società teosofica – e all’antroposofia di Rudolph Steiner ”7.
La preoccupazione e la testimonianza riguardo la possibile ascesa del nazismo non solo come entità politica ma anche come nuova religione ci vengono confermate da due importanti figure del tempo che contrastarono e identificarono fin da subito la matrice ideologico-religiosa alla base di questo partito. Anche in questo caso ci si sofferma raramente su alcuni emblematici momenti che videro coinvolte le gerarchie cattoliche nella condanna del Reich, si sente forse più spesso parlare di possibili connivenze di alcuni suoi alti membri rispetto al vero lavoro di prevenzione e condanna operato dalla Chiesa Cattolica. August von Galen, vescovo di Münster durante il periodo nazista, e lo stesso Pio XI mostrarono le loro profonde preoccupazioni verso le nuove ideologie del Reich attraverso la pubblicazione, nel 1937, dell’enciclica Mit Brennender Sorge8. Pio XI parlò per questo movimento anche direttamente di neopaganesimo quando sovente si riferì alle matrici ideologiche soggiacenti al nazismo. La Chiesa di Roma condannò infatti profondamente l’operato e le principali figure del Reich, pur mantenendo un profilo medio nella sua gestione pubblica e politica della res operò clandestinamente per cercare di minare alla base ideali che oltre a possedere una matrice fortemente distruttiva avrebbero potuto contrastare il credo cattolico se fossero riusciti ad assurgere alle vette della millenarità.
Lo stesso Galli affermerà “In realtà si può parlare di qualcosa di più del neopaganesimo. Tutte le cerimonie nazionalsocialiste ricalcano un modello religioso: le luci, il Führer che appare come una magica agnizione. Hanno tutte un carattere di liturgia magica”9.
I figli di Odino
Diventa ora necessario osservare come affianco delle grandi società esoteriche, alcune delle quali ancora oggi conosciute ed esistenti, presenti in Germania prima della salita al potere da parte di Hitler fossero altresì presenti una vasta ed eterogenea quantità di comunità, unioni, società e associazioni di matrice neopagana o neogermanica passate perlopiù sotto il silenzio della storia e note solamente a pochi studiosi di queste tematiche che ne abbiano indagato i recessi. Buona parte di queste istituzioni erano “private” o “riservate” per differenti motivazioni, prima tra tutte la necessità di una non esposizione di alcuni dei suoi membri (che in non rare occasioni appartenevano all’élite culturale o politica del momento) o perché composte da uomini provenienti dai Freikorps e dalle Einwohnerwehre, ovvero i gruppi di milizia popolare che si erano formati subito dopo il primo dopoguerra. Molti di questi gruppi organizzavano incontri clandestini e non erano rari i casi in cui in tali incontri venivano officiate vere e proprie ritualità pagane. Alcune di queste società pubblicavano delle vere e proprie riviste, si veda Runen dell’Ordine dei Germani, ma in generale si richiamavano ad una tradizione culturale e religiosa antica che aveva cercato di preservare e continuare a vivere nell’ambito del non recente fenomeno del neopaganisimo tedesco10.
Studiosi come René Freund affermano11 che sarebbero esistite oltre “cento società” di questo tipo tra cui le principali furono:
Armanenschaft (Gli Armani)
Bund fur personliche Religion (Lega per la Religione Personale)
Deutschbund (Lega Tedesca)
Deutsche Erneuerungsgemeinde (Comunità Tedesca di Rinnovamento)
Deutschglaubige Bewengung (Movimento dei Credenti Tedeschi)
Deutscher Monistenbund (Lega Tedesca dei Monisti)
Freie Gemeinde vom deutschen Leben (Libera Comunità di Vita Tedesca)
Germanenbund (Lega dei Germani)
Germanenorden (Ordine dei Germani)
Jungborn (Fonte di Giovinezza)
Jungdeutscher Orden (Ordine dei Giovani Tedeschi)
Lichtfreunde (Amici della Luce)
Lumen-Klub (Club dei Lumi)
Neutempler (Nuovi Templari)
Thule Gesellschaft (Società Thule)
Wodan- Gesellschaft (Società di Odino)
Con l’avvento del nazismo molte di queste entità, compresa la stessa Massoneria, vennero smantellate e disperse per fare posto a nuove strutture di fede interamente naziste tra cui si annoverano la Thule Gesellschaft, La Fratellanza del Serpente e l’Ordine del Sole Nero.
Queste furono solo alcune, ma in realtà le principali, tra le Società iniziatiche che si svilupparono sotto il nazismo. In alcune di esse possiamo trovare iscritti anche quegli stessi gerarchi “apportatori” o “fautori” di una nuova cultura e di una nuova religiosità germanica. Non si dimentichi come Alfred Rosenberg, il filosofo del Reich, nutrisse una vera e propria ossessione per il mistero del continente di Atlantide nonché per la mistica medievale; Rudolph Hess, designato in qualità di successore di Hitler, era stato uno studioso di occultismo e di chiaroveggenza mentre un Heinrich Himmler, capo delle SS e numero tre nella gerarchia nazista, era stato ossessionato dall’idea di fondare un nuovo ordine iniziatico di stampo germanico. Sullo stesso Hitler tutto e il suo contrario è stato detto e scritto ma nessuno può togliergli l’epiteto che forse comprende meglio il ruolo e il valore enigmatico che la sua guida e le sue idee sul Reich millenario produssero, portando altresì a considerarlo il “Mago Nero” del Reich e del XX secolo. Come sottolinea Emil Julius Gumbel nel suo “Cospiratori, storia e sociologia delle società segrete nazionaliste tedesche”12, stampato la priva volta nel lontano 1924, molti di questi gruppi neopagani si attribuirono una “… veste mistica, che si manifestava soprattutto attraverso la loro lingua segreta”. Karl Jaspers ci ricorda13 invece come “…l’identificazione di Dio e della Razza pura erano l’assioma principale degli adepti ariani. E per quanto in generale ci si interessasse ancora alle grandi religioni straniere, le si indicò come fenomeni degenerati oppure le si adattò al vero arianesimo”.
Le antiche leggende, i miti, le favole, le saghe nordiche e i culti antichi riemersero a nuova vita in questo enorme processo ricostruttivo di una identità e di una cultura tedesca. Si cercò di colpire il monoteismo cristiano con le armi più antiche, gli eroi e le gesta delle saghe mitologiche pagane furono decristianizzati per riprenderli nella loro antica valenza e nelle loro antica cultura.
Nel processo di arianizazione si cercò addirittura di trasformare il Cristo semita in un “Gesù ariano”, così nel 1901 la rivista pangermanista Heimdall pubblicò una serie dia rticoli in cui si esaltava la figura di Cristo-ariano, figlio di un funzionario germanico e depositario del “sangue puro”. Concetti palesemente e grossolanamente distorti nonché piegati alle volontà ideologiche-religiose del nazismo.
Conveniamo con Freund nel constatare come il nazismo possa essere sì compreso all’interno di questi movimenti per la sua visione del mondo, ma anche di come anche se ne fosse ben presto distaccato e mutuato per perseguire finalità politiche e non solo più para-religiose e culturali. Si procedette in maniera sistematica includendo da una parte personaggi come Von List, Sebbotendorf e Haushofer entro le nuove gerarchie del Reich, riprendendo le loro dottrine, la loro mistica e la loro nuova visione del mondo, ma allo stesso tempo perseguendo finalità più materiali e facendo emergere questo lato oscuro del Partito solo subdolamente o se vogliamo solo a posteriori quando i primi studiosi sul tema, Pawels e Bergier, ne studiarono e ne identificarono le matrici. Un doppio binario culturale-esoterico e ideologico-politico che avrebbe permesso, tanto per l’habitus mentale vissuto in quel momento dal popolo tedesco quanto per un rinnovato interesse per l’antico germanismo, l’ascesa di un partito ai vertici dello stato tedesco. Il popolo vide in Hitler e nel suo entourage quei capi in grado di ridare forza e onore alla devastata nazione tedesca, Hitler vide altresì nel suo popolo e nelle idee degli uomini che gli furono affianco gli strumenti necessari per imporre una nuova dottrina ed un nuovo impero che avrebbero successivamente dovuto possedere una portata globale. La storia è stata diversa e solo a distanza di cinquant’anni riusciamo a comprendere pienamente i diversi ed alterni elementi che si connaturarono alla base delle ideologie naziste.
La degna conclusione di quanto sopra esposto pensiamo possa risiedere nella rispota che Giorgio Galli diede durante una sua recente intervista. Di fronte alla domanda su come fosse stato possibile che da esperienze esoteriche si fosse riusciti a raggiungere un potere così grande come quello che ebbero Hitler e i suoi “adepti” in Germania, il noto politologo risponde “Io ho sempre cercato di evitare di privilegiare esclusivamente la chiave interpretativa dell’esoterismo per spiegare certi fatti. È sicuramente, come ho già detto, un aspetto importante e trascurato. Ma Hitler raggiunge il consenso per ragioni che la storiografia ha già abbondantemente studiato e che io non metto in discussione: l’umiliazione tedesca dopo la Prima guerra mondiale, le frustrazioni derivanti dalla sconfitta e dal Trattato di Versailles, la crisi economica del ’29 che produce 6 milioni di disoccupati, la politica di Weimar che non riesce ad esprimere una risposta efficace a questi problemi. Queste sono le ragioni principali che permettono a Hitler di prendere il potere. Hitler riesce a fronteggiare la disoccupazione anche prima del riarmo, con i grandi lavori pubblici, accettando i consigli del finanziere e politico Hjalmar Schacht, che è un keynesiano. D’altronde Hitler nel Mein Kampf presenta un progetto politico che ha degli aspetti normali, come, appunto, la lotta alla disoccupazione”.
Il nostro viaggio ci ha riservato numerose scoperte che riproporremo nel corso dei prossimi mesi, al momento però stiamo cercando di riportare alla luce altri lati meno noti della storia nazista in cui i movimenti esoterici e para-religiosi sembrano assumere valori spesso neanche considerati dalla storiografia ufficiale. Attraverso un viaggio nel nostro passato e nelle sue più oscure pieghe emergeranno nei prossimi anni nuovi scenari che probabilmente permetteranno di comprendere definitivamente la matrice esoterica sottostante all’ascesa del nazismo.
Note
1Rudolf Von Sebottendorff, Prima che Hitler venisse, Edizione Arktos, Torino, 1987.
2Haushofer, Karl , Geopolitik des Pazifischen Ozeans : Studien ؆ber die Wechselbeziehungen zwischen Geographie und Geschichte (1924/1938) [Kurt Vowinckel Verlag; Heidelberg/Berlin.
3Il ben noto Lebensraum, il concetto fu fatto proprio da Hitler che lo impiegò per legittimare la politica espansionistica e bellicista che avrebbe consentito alla Germania di conseguire l’ampliamento dello spazio vitale, fino a un dominio tedesco su tutto il continente europeo.
4G. L. Mosse, The Mystical Origins of National Socialism, in Journal of the History of Ideas , Vol. 22, No. 1 (Jan. – Mar., 1961), pp. 81-96.
5Giorgio Galli, Hitler e il Nazismo Margico, BUR, Milano, 2005.
6La grande Germania, un sogno esoterico, articolo di Paolo Mattei, apparso sulla rivista 30 Giorni, Ottobre 2004. – www.30giorni.it
7Vd. articolo di Paolo Mattei.
8 Enciclica «MIT BRENNENDER SORGE», «CON VIVA ANSIA», LETTERA ENCICLICA AI VENERABILI FRATELLI PATRIARCHI PRIMATI ARCIVESCOVI VESCOVI E AGLI ALTRI ORDINARI AVENTI CON L’APOSTOLICA SEDE PACE E COMUNIONE «Sulla situazione della Chiesa nel Reich germanico». PIO XI, 14 Marzo 1937.
9vd. Hitler e il Nazismo Margico, BUR.
10Gugenberger Eduard, Schweidlenka Roman, Mutter Erde, Magie und Politik. Zwischen Faschismus un neuer Gesellschaft, Verlag fur Gesellschaftskritik, Wien, 1987.
11René Freund, La magia e la svastica, Lindau, Torino, 2006.
12Emil Julius Gumbel, Verschworer. Zur Geschichte un Soziologie der deutschen nationalistichen Geheimbunde 1918-1924, Fischer, Frankfurt am M., 1984.
13 Karl Jaspers, Ragione e antiragione nel nostro tempo, SE, Milano, 1999.
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